Automotive, c'è il tavolo per superare la crisi: «Inviteremo la Bosch»

Automotive, c'è il tavolo per superare la crisi: «Inviteremo la Bosch»
di Beppe STALLONE
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Sabato 19 Febbraio 2022, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 09:47

Lo stop ai motori endotermici fissato al 2035 dall'Unione Europea preoccupa industriali e sindacati che stimano una perdita di 73mila posti di lavoro. Preoccupazione che investe anche il distretto industriale barese dove sono a rischio 5mila posti di lavoro circa del settore metalmeccanico. Da Bosch e Magna Pt alle imprese più piccole della filiera della componentistica dell'automotive, il rischio della perdita di posti di lavoro è molto alto. Lo sanno gli imprenditori, i sindacati, ma anche le istituzioni locali, il mondo della ricerca e il governo che infatti sta preparando un piano per l'auto. Il tema è centrale nell'agenda dell'esecutivo. È evidente che ci vogliono molte risorse per sostenere il comparto.

Per discutere di automotive, transizione verso l'elettrico che eviti gravi conseguenze sociali e occupazionali, si è tenuto un incontro presso la sede del consorzio Asi di Bari, su iniziativa del professor Eugenio Di Sciascio, vicesindaco e assessore alle Politiche del lavoro.

Il monitoraggio

Il tavolo automotive del network per le politiche industriali della città di Bari è stato istituito qualche tempo fa per il monitoraggio e lo sviluppo industriale del territorio. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell'Arti Vito Albino, il presidente della sezione meccanica di Confindustria Pierpaolo De Palma, il presidente del consorzio Asi Paolo Pate, i segretari di Cgil Gigia Bucci, di Cisl Giuseppe Boccuzzi e di Uil Andrea Toma e i rappresentanti delle Università di Bari, della Lum e del Politecnico di Bari. All'incontro ha presenziato anche Mario Ricco il padre del common rail.

È stato l'assessore Di Sciascio a volere l'intervento di Ricco perché illustrasse a tutti la sua visione del futuro dell'automotive a livello sia globale sia locale.

Mario Ricco ha sottolineato come, per affrontare questa sfida, sia fondamentale intervenire in termini di innovazione profonda delle aziende insediate, processo che richiederà nuove competenze e nuovi processi produttivi. Sono necessari ecosistemi di ricerca industriale. Il settore dell'automotive va rilanciato, punto su cui c'è stata la massima convergenza da parte di tutti i partecipanti. Il punto è capire come.

Il piano

Si sono individuate tre azioni di sistema, fondamentali per il rilancio del settore. Al primo punto, invitare le istituzioni regionali e nazionali a sostenere la candidatura al Pnrr e al prossimo ciclo di programmazione per la realizzazione di un centro di ricerca pubblico/privato su transizione automotive e mobilità che possa essere motore di innovazione per le realtà già presenti sul territorio. Seconda azione: definire un piano di formazione e accompagnamento strutturato all'upskilling (processo di adeguamento e arricchimento delle proprie competenze) e al reskilling (sviluppo di qualità differenti per ricoprire un ruolo diverso) dell'eventuale personale in esubero, coinvolgendo le parti sociali, le aziende con personale in esubero e quelle con necessità di manodopera insieme alle istituzioni di formazione, per la costituzione e il finanziamento di tali percorsi.

Prevedere inoltre un premio di inserimento (compatibile con la normative sugli aiuti di Stato), in particolare per persone nella fascia over 50. A questo proposito Di Sciascio ha sottolineato come tale intervento rientrerebbe tra le azioni già messe in campo da Porta Futuro nell'ambito del progetto Silver workers di imminente attuazione. Infine terza linea: attivare con urgenza il progetto One Stop Shop che mira a realizzare presso Porta Futuro un unico luogo di riferimento per le imprese intenzionate a insediarsi nell'area metropolitana e a sviluppare processi di marketing territoriale dell'area industriale di Bari.
«È stato un incontro molto proficuo ha sottolineato Eugenio Di Sciascio - nel corso del quale sono stati affrontati alcuni temi cruciali per il futuro dell'automotive, un settore particolarmente sviluppato sul nostro territorio che ha urgente bisogno di adeguarsi ai cambiamenti epocali in atto. Per il prossimo incontro, che terremo a breve, abbiamo concordato di invitare al tavolo i rappresentanti di Bosch e Magna per illustrare i loro piani di sviluppo e proporre la disponibilità degli attori di questa rete ad accompagnare le eventuali attività di ricerca e di sviluppo industriale da mettere in campo».
 

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