La cinese Great Wall Motors vuole Brindisi per nuovi investimenti

Sul lato sinistro, il banchinamento della colmata di Capobianco
Sul lato sinistro, il banchinamento della colmata di Capobianco
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 13:14

Per due giorni sono stati a Brindisi, visitando il porto e, soprattutto, il retroporto. Si tratta dei rappresentanti della Great Wall Motors, grande azienda cinese del settore automotive, la cui presenza è stata notata proprio nei giorni scorsi da diversi operatori portuali e non solo. L’azienda sarebbe in fase di “scouting” ed avrebbe visitato altre realtà italiane, come ad esempio Civitavecchia. E non è detto che i sopralluoghi non siano andati anche oltre l’Italia.

I dettagli


Dai pochissimi dettagli che trapelano - a causa degli accordi di non divulgazione ma anche della aleatorietà, almeno per il momento, dell’operazione - sembra che l’azienda abbia bisogno di un centinaio di ettari in zona retroportuale ma anche di spazi in banchina. Per quanto riguarda il retroporto, estensioni del genere non sono disponibili nella zona di proprietà del consorzio Asi, come dimostra la vicenda Intel. La multinazionale americana, che qualche tempo fa aveva preso in considerazione anche Brindisi come possibile sito per ospitare uno dei due stabilimenti previsti in Europa, ed in particolare quello di “packaging”, aveva bisogno infatti di una superficie di circa 300 ettari.
«Complessivamente – aveva sottolineato in quell’occasione il presidente del consorzio Asi Vittorio Rina – gli spazi ci sarebbero, complessivamente l’Asi d Brindisi ha molto di più di 300 ettari ma il problema è che ricadono tutti all’interno del Sito di interesse nazionale». Terreni che non sono, in buona parte, di proprietà del consorzio (che li ha invece in gestione) e per i quali, nell’eventualità, «si potrebbe procedere con l’esproprio». Resta, tuttavia, la questione della caratterizzazione e della bonifica dei terreni, obbligatoria all’interno del Sito di interesse nazionale e che nei terreni privati vanno effettuate dai proprietari.

Gli spazi in banchina


E' facile immaginare che ad interessare l’azienda cinese sia la nuova (e ancora non realizzata) banchina di Capobianco, che nascerà su quella che era la colmata un tempo di proprietà di British Gas, realizzata per ospitare il rigassificatore. Un’area che, tra l’altro, ha già ottenuto il riconoscimento di Zona franca doganale interclusa che è facile immaginare farebbe molto comodo anche all’azienda cinese, il cui obiettivo principale potrebbe essere quello di importare auto, o parti di auto, per il mercato europeo.
Il marchio Great Wall Motors richiama il ricordo di mezzi pesanti e pick up giunti sul mercato europeo alla fine degli anni Novanta. Non si tratta, quindi, di un approdo recente quello di Gwm in Europa ed in Italia. Tra l’altro, dopo quell’avvio con i mezzi pesanti, sui mercati occidentali sono arrivate anche auto più orientate al mercato “domestico”. Che, tuttavia, non hanno mai sfondato.
L’esplosione del mercato delle auto elettriche, tuttavia, sembra che possa cambiare le cose. La società, infatti, ha puntato molto sulla sostenibilità ambientale ed ha realizzato veicoli elettrici di alta gamma che hanno davvero la possibilità di ottenere buoni risultati anche sul mercato europeo.
Non solo.

La società, infatti, avendo puntato molto proprio sul settore “Ev”, ha deciso di investire direttamente in Europa in ricerca e sviluppo. E così, proprio il prossimo anno arriverà in Germania la prima fabbrica di batterie Svolt, una società fondata nel 2018 e della quale proprio Great Wall Motors detiene l’80 per cento delle quote. E che non produrrà batterie solo per i veicoli Gwm ma perfino per quelli del gruppo Stellantis (Fiat, Citroen, Lancia, Peugeot, Alfa Romeo ed Opel, solo per citare alcuni dei marchi del gruppo).

© RIPRODUZIONE RISERVATA