La crisi del lavoro da Natuzzi a Palace: la settimana calda delle vertenze baresi

La crisi del lavoro da Natuzzi a Palace: la settimana calda delle vertenze baresi
di Beppe STALLONE
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Martedì 8 Febbraio 2022, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 09:36

Sabato scorso si è aperta ufficialmente la vertenza Bari. La crisi del lavoro si è manifestata in tutta la sua complessità e drammaticità. Piazza Prefettura gremita per far conoscere a tutti qual è la situazione che stanno vivendo migliaia di lavoratori a Bari e provincia. Una crisi locale e globale che attraversa il cuore dell'automotive, ma non solo. Una crisi legata in buona parte alla transizione green, energetica e digitale e che ha portato colossi come la tedesca Bosch a dichiarare 700 esuberi e a non presentare ancora un piano industriale. Cosa vuole fare il colosso tedesco dello stabilimento barese non è ancora chiaro. Eppure in altre nazioni il gruppo sta investendo nella transizione, sta puntando sull'elettrico, a Bari qualcosa l'ha fatto con la e-bike ma evidentemente è ancora poco. Ad oggi ci sarebbero solo 400 persone che lavorano e dovrebbero lavorare con la nuova generazione della e-bike.

La crisi Bosch

Rappresentanti sindacali ma anche esperti, da tempo chiedono che il Centro di ricerca della Bosch crei progettualità e sviluppi modelli che poi possano essere prodotti nello stabilimento di Bari oltre che negli altri siti del gruppo. Vogliono che il Centro di ricerca diventi uno strumento per creare occupazione o quanto meno per mantenerla.

C'è il know how, ci sono i macchinari, se il board tedesco decidesse di mantenere il sito di Bari, si potrebbe puntare alla creazione di componenti di elettronica avanzata per la guida autonoma, batterie, motori elettrici, celle. Oggi però nello stabilimento di Bari sono occupati 1700 dipendenti circa distribuiti su 9 diverse tipologie di produzioni e circa l'80% di queste sono legate alle motorizzazioni diesel e benzina. Ma l'elenco dei tavoli di crisi non è fatto soltanto dalla Bosch o dalla Natuzzi, solo nell'area di Bari e provincia i tavoli di crisi ad oggi sono 26. In tutta la regione esclusi gli ultimi 3 (hotel Palace, Cbh mensa e Arif) che si sono aggiunti a gennaio, sono 39.

Natuzzi e altre vertenze

Il lavoro della Task force regionale guidata da Leo Caroli non conosce soste. Oggi è previsto l'incontro con la Natuzzi, il colosso del mobile imbottito. Si parlerà di piani di formazione, di ammortizzatori sociali ma soprattutto di esuberi. Anche qui i numeri sono pesanti, 700. Eppure da tempo si diceva di esuberi zero, evidentemente però era solo un auspicio di sindacati e Regione. Domani all'attenzione della task force, che si riunirà nella sede dell'Arpal, ci sarà la vertenza dei lavoratori dell'hotel Palace, 88 in tutto, di cui 46 dipendenti diretti. Il braccio di ferro continua fra sindacati e lavoratori che vogliono la firma della cassa integrazione prima di togliere il presidio all'interno dei locali dell'hotel e sciogliere l'assemblea permanente, mentre Palace eventi invece non firma se prima i lavoratori non escono dall'albergo. Poi giovedì sarà la volta di Selectika, ex Om Carrelli.
Qui il fronte fra azienda e lavoratori è piuttosto compatto. Ma a mettere i puntini sulle i è l'Ager (Agenzia regionale per il servizio di gestione dei rifiuti) a proposito del conferimento di rifiuti. Ager chiede il rispetto di quanto scritto nel Protocollo del 2018. Se Selektica si limita a realizzare la prima fase quella della selezione, non sarebbe più, secondo Ager, un impianto strategico. Impianti di questo tipo ne esistono già in Puglia. Ager quindi conferma l'impegno al conferimento dei rifiuti ma ha chiesto di avere un piano economico finanziario da cui capire quando vogliono realizzare l'impianto, soprattutto quello di trattamento.

Ager per impegnare i Comuni vuole garanzie sui tempi di realizzazione soprattutto sul secondo impianto quello di trasformazione. Vedremo se, come richiesto, il titolare di Selectika produrrà in sede task force l'addendum al protocollo. Questo ricordiamo prevedeva 128 assunzioni, di cui 60 a tempo indeterminato e 68 part-time. E' prevista la realizzazione di un primo impianto per la selezione del materiale e un secondo impianto per la trasformazione e avvio al riciclo e cioè il pronto forno per il vetro e il granulato per la plastica. In Puglia stabilimenti per la selezione del rifiuto (plastica e vetro) ce ne sono, mentre non esistono impianti di trasformazione.
Settimana intensa quindi e domani la Cgil terrà una conferenza stampa a cui parteciperanno anche lavoratori coinvolti da difficili vertenze, dedicata ai temi della precarietà, della povertà lavorativa e al rischio di desertificazione demografica.
 

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