Assenteismo in ospedale del Barese: anche sette primari a processo per truffa e falso

Assenteismo in ospedale del Barese: anche sette primari a processo per truffa e falso
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Mercoledì 1 Giugno 2022, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 12:02

La gup del Tribunale di Bari Maria Teresa Romita ha rinviato a giudizio 30 persone accusate di presunti casi di assenteismo all'ospedale San Giacomo di Monopoli. Contestualmente all'udienza preliminare, si è concluso il processo nei confronti dei cinque imputati che avevano chiesto il rito abbreviato: due operatori tecnici sono stati condannati alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione e tre dottoresse, all'epoca tirocinanti, sono state assolte "per non aver commesso il fatto".

Tra gli indagati anche 7 primari

L'inchiesta nel luglio 2019 portò all'arresto di 13 persone, tra le quali i sette primari rinviati a giudizio (Angelamaria Todisco, Gianluigi Di Giulio, Rinaldo Dibello, Egidio Dalena, Vincenzo Lopriore, Filippo Serafino, Sabino Santamato), e per altri venti indagati era stato disposto l'obbligo di dimora. I fatti contestati risalgono agli anni 2018-2019. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla pm Chiara Giordano, avrebbero accertato in quattro mesi circa 660 ore di servizio sottratte all'ospedale da medici, infermieri, amministrativi e personale tecnico, per un danno complessivo stimato ai danni della Asl pari a 25mila euro


I reati ipotizzati: truffa, falso e peculato

Agli imputati che saranno processati a partire dal 5 dicembre, sono contestati i reati di truffa aggravata, falso e peculato.  Grazie a cinque telecamere installate ai varchi di accesso della struttura sanitaria, è stato documentato che medici, infermieri e operatori tecnici si sarebbero assentati dal posto di lavoro per andare a fare acquisti, al bar o alle case al mare, tramite false registrazioni dell'entrata e dell'uscita, facendo cioè timbrare il proprio cartellino a familiari, colleghi o conoscenti.

In alcuni casi avrebbero giustificato, con presunte false dichiarazioni, la mancata registrazione per "avaria della scheda, dimenticanza, smarrimento". L'inchiesta nel luglio 2019 portò all'arresto di 13 persone, tra le quali i sette primari rinviati a giudizio (Angelamaria Todisco, Gianluigi Di Giulio, Rinaldo Dibello, Egidio Dalena, Vincenzo Lopriore, Filippo Serafino, Sabino Santamato), e per altri venti indagati era stato disposto l'obbligo di dimora. 

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