Sanremo, Salvini: «La Costituzione non si difende all'Ariston». Amadeus: «Sono 4 anni che ci attacca...Mattarella? Lo sapevano solo in 3»

Il vicepremier in radio sulla conduttrice: «Mi auguro che gli italiani non si sentano colpevolizzati da chi usa la tv pubblica per fare la morale»

Sanremo, Salvini su Egonu: «Spero non faccia tirata su Italia Paese razzista»
Sanremo, Salvini su Egonu: «Spero non faccia tirata su Italia Paese razzista»
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Mercoledì 8 Febbraio 2023, 17:18

Egonu? «Grande sportiva, grande pallavolista, ma spero non venga a fare una tirata al Festival sull'Italia Paese razzista, perché gli italiani possono avere tanti difetti ma non sono razzisti». Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervistato a Non Stop News su Rtl 102.5.

Salvini e la Egonu a Sanremo

Per Salvini quello italiano «è un popolo che accoglie, che allunga la mano a tutti.

Mi auguro che gli italiani, che hanno già molti problemi, non si sentano colpevolizzati da chi usa la tv pubblica per fare la morale a qualcuno».

 

Il giudizio sui cantanti

Il vicepremier ha poi dato il proprio giudizio sui cantanti in gara: «Gianluca Grignani è un grande, Giorgia ha una voce straordinaria, Ultimo mi piace tantissimo».

La costituzione

«Se ha scelto di andarci, ha diritto di svagarsi anche il Presidente della Repubblica. Non penso che la Costituzione abbia bisogno di essere difesa dal palco di Sanremo, che è la storia di Morandi e Ruggeri, di Luigi Tenco. Riempire il festival di contenuti extra festival, dalle guerre ad altro, non mi piace. Se c'è qualche causa che va difesa a Sanremo, significa che siamo un Paese indietro. I diritti delle donne vanno al di là dal Festival», ha quindi aggiunto Salvini.

La replica di Amadeus

«Sono 4 anni che Salvini attacca il festival. Ma basta non guardarlo. Ho sentito che ha detto che guarderà un film, quindi è tutto ok». Amadeus repplica così alle critiche del leader della Lega a Sanremo 2023. Quanto al fatto che Matteo Salvini si sia augurato che Paola Egonu non faccia un monologo contro l'Italia razzista, Amadeus replica: «C'è la libertà». E interviene anche Gianni Morandi: «Ce l'ha ricordato bene ieri sera Roberto Benigni, parlando dell'art 21 della Costituzione e della libertà d'espressione».

MATTARELLA - L'arrivo del presidente della repubblica al festival di Sanremo è rimasta segreta fino all'ultimo per motivi di sicurezza. Solo tre persone ne erano al corrente fino a ieri mattina e questo era parte di un preciso impegno. «È tutto estremamente semplice nel raccontarlo, chi dice la verità non sbaglia mai. Le indicazione avute dal Quirinale sono state di mantenere il massimo riserbo. Ho ringraziato il consigliere Grasso e Lucio Presta, due persone che da un anno lavorano a stretto contatto affinché ciò che era nei nostri sogni si potesse realizzare. È venuto il presidente della Repubblica a Sanremo in forma privata, neanche istituzionale dal punto di vista formale: anche per motivi di sicurezza ci è stato chiesto che fossimo informati esclusivamente noi tre», ha detto Amadeus parlando della riservatezza della notizia che ha creato malumori nel Cda Rai. «Se io fossi nel Cda direi grazie a chiunque avesse portato il presidente al festival, invece di cercare di colpevolizzarlo». «Nel momento in cui ricevo un mandato dal Quirinale devo assolutamente rispettarlo. Non è mancanza di rispetto né all'ad né al direttore Coletta, ma dovevo far sì che quello che mi è stato chiesto fosse rispettato», ha aggiunto Amadeus. In generale, «tutto il lavoro è condiviso con l'ad e con Coletta», ha sottolineato. Sull'argomento è intervenuto anche Stefano Coletta: «La segretezza dovuta a questione sicurezza. Noi abbiamo il mandato di fare il prodotto tv per le persone che pagano il canone. Quindi non sempre la lettura strumentale di quello che accade fa piacere. Sono felice che sia venuto qui il presidente della Repubblica. Come direttore del prime time sono felice che questo sia successo e me lo porterò nella vita. Non mi sento sminuito per nulla per il fatto che io non sapessi. Sono stanco di una narrazione strumentale». 

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