Salvini lancia la sfida da Bari: «Pronto il nome del nostro candidato sindaco, i baresi sapranno votare dopo le delusioni»

Il ministro spinge perché si facciano le elezioni: "Vinceremo". E sull'autonomia dice: "Punisce chi amministra male, come Emiliano e De Luca"

Matteo Salvini a Bari
Matteo Salvini a Bari
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Domenica 7 Aprile 2024, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 12:08

«Oggi sono a Bari dove il centrodestra è unito, dove la Lega sta crescendo e dove Pd e 5 Stelle se le danno di santa ragione»: ospite dell'evento 'Volare Italia', organizzato dalla Lega nel capoluogo regionale pugliese, il ministro e leader della Lega Matteo Salvini lancia la sfida alla conquista del Comune di Bari. «Non faccio nomi e cognomi, abbiamo diverse proposte e daremo il nome del candidato a giorni, perché la legge prevede che le liste siano depositate da qui a pochi giorni».  Quanto alle inchieste sul voto di scambio che travolgono alcuni esponenti del centrosinistra, tanto al Comune quanto alla Regione, Salvini ha aggiunto che «nessuno si aspettava che emergesse tutto quello che sta emergendo. E' chiaro che quando parli di voto di scambio e di cosche mafiose, una riflessione in più è necessaria». Per l'esponente politico, «i baresi votano con la loro testa, hanno votato qualcuno a sinistra che evidentemente sta deludendo le aspettative. Oggi sono al lavoro per la Lega 500 sindaci. Quello di Potenza e, spero presto, quello di Bari. Non commento i litigi a sinistra - ha poi aggiunto - ieri ero a Torino dove il centrodestra è unito, dove la Lega ha presentato tanti sindaci, e dove Pd e Movimento 5 Stelle sono divisi. Oggi sono a Bari dove il centrodestra è unito, dove la Lega sta crescendo e dove Pd e 5 Stelle se le danno di santa ragione».

Le elezioni? «Spero si facciano. E vinceremo, come a Torino»

«Spero che le elezioni non slittino.

Sicuramente quello che sta emergendo, leggendo le cronache dei giornali, non rende giustizia a una comunità straordinaria come quella pugliese e barese», così ha proseguito Salvini. E a chi gli chiedeva se il Comune di Bari sarà commissariato, Salvini ha risposto: «Non lo so, chiedetelo al ministro Piantedosi. Io faccio il ministro delle Infrastrutture, mi occupo di portare l'alta velocità da Roma a Napoli a Bari».  «Ieri ero a Torino, dove vinceremo le elezioni regionali di giugno. Oggi parliamo a Bari, dove vinceremo le elezioni amministrative di giugno. Spesso - ha aggiunto - è più difficile gestire la vittoria che la sconfitta, soprattutto se arrivi a governare dove chi ha amministrato prima, per mantenere la poltrona, ha fatto e disfatto tutto».

L'autonomia? Punisce pessimi amministratori come Emiliano e De Luca

Parlando poi di autonomia differenziata, il ministro ha aggiunto che la riforma in discussione in Parlamento «unisce il Paese, premia il merito e punisce la pessima amministrazione degli Emiliano e dei De Luca. Qualcuno - ha aggiunto - ha detto che il ponte sullo Stretto non si può fare perché ci sono le mafie. Io penso che questa sia la più terribile offesa e forma di razzismo per i cittadini del Sud. Il ponte sarà la più grande opera contro la mafia e la camorra».
 

Infine Salvini ha rivolto un pensiero all'ultimo sindaco di centrodestra, scomparso da pochi giorni, Simeone Di Cagno Abbrescia. «Noi non godiamo dei problemi e delle disgrazie altrui - ha detto -. Abbiamo tutta l'intenzione, dopo vent'anni, di tornare alla guida della città perché abbiamo donne, uomini e progetti e chiediamo il consenso per quello che siamo».

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