Mascherine vendute a prezzi esorbitanti alle Asl pugliesi: chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone

Mascherine vendute a prezzi esorbitanti alle Asl pugliesi: chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone
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Lunedì 11 Aprile 2022, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:43

Mascherine e dispositivi di protezione individuali venduti alle Asl pugliesi con sovrapprezzi fino al 4.100%. Con quest'accusa, in cinque, rischiano il processo. Secondo l'accusa avrebbero speculato sull'emergenza Covid, stipulando con le Asl pugliesi, durante il lockdown del marzo 2020, contratti per forniture centinaia di migliaia di mascherine Ffp2 e Ffp3 con rincari dal 41 al 4.100%. La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque imprenditori per i reati, a vario titolo contestati, di manovre speculative sul mercato, tentata truffa aggravata e frode in pubbliche forniture.

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I nomi e le date del processo

Rischiano il processo Romario Matteo Fumagalli, legale rappresentante della società Sterimed srl di Miliano con sede operativa a Surbo; Massimiliano Aniello De Marco, legale rappresentante della Servizi Ospedalieri spa di Ferrara; Gaetano e Vito Davide Patrizio Canosino, legali rappresentanti rispettivamente delle società 3MC spa e Penta srl di Bari; Elio Rubino, legale rappresentante di Aesse Hospital srl di Bari.

L'udienza preliminare inizierà il 20 maggio dinanzi alla gup del Tribunale di Bari Paola Angela De Santis. Stando alle indagini della Guardia di finanza, coordinate dal procuratore Roberto Rossi, sarebbero stati applicati sovrapprezzi via via crescenti nel corso dei diversi passaggi della filiera commerciale, arrivando a vendere mascherine del valore di poche decine di centesimi fino a oltre 20 euro ciascuna.

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