Prof ucciso a coltellate a scuola: è giallo a Melito di Napoli. Il corpo trovato dal figlio in un'aiuola

A trovare il corpo dell'uomo dietro un cespuglio, nella scuola, è stato il figlio

Insegnante di sostegno ucciso a coltellate a scuola: è giallo a Melito di Napoli
Insegnante di sostegno ucciso a coltellate a scuola: è giallo a Melito di Napoli
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 19:20

Ucciso a coltellate. È quanto hanno accertato i carabinieri intervenuti ieri sera alle 22.30 all’interno del perimetro interno della scuola media Marino Guarano a Melito, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita di Marcello Toscano, 64 anni, insegnante di sostegno già consigliere comunale a Mugnano.

Le ricerche erano partite alle 20, quando i familiari hanno lanciato l’allarme visto che non ne avevano più notizie. Dai primi accertamenti pare che la morte sia riconducibile a un’aggressione con arma bianca ma è ancora tutto da verificare. Indagini in corso da parte dei carabinieri che hanno acquisito diverse immagini dalle telecamere presenti in zona. 

A trovare il corpo è stato il figlio

L'istituto scolastico è lo stesso dove nello scorso mese di maggio un ragazzino di 13 anni venne ferito alla schiena con un'arma da taglio mentre era in aula da un compagno di classe, e lo stesso dove due mesi prima venne aggredita, nel bagno della scuola, una bambina di 11 anni da parte di una coetanea.

Anche nel caso dell'omicidio di Marcello Toscano - sposato, due figli, in passato consigliere comunale a Mugnano in più occasioni - potrebbe essersi trattato di un'aggressione, i cui motivi sono però al momento sconosciuti. A trovare il corpo dell'uomo dietro un cespuglio, nella scuola, è stato il figlio, il quale, non avendo più notizie del padre e non riuscendo a denunciarne la scomparsa - bisognava attendere 24 ore, gli è stato detto - è andato a cercarlo.

Il cugino: abbandonato dallo Stato

«L'hanno ammazzato come un cane nel cortile di una scuola della Repubblica Italiana nella tarda mattinata di un anonimo martedì di fine settembre - scrive su Facebook il cugino dell'insegnante -. Cronache da Melito dove si muore senza un perché e tra l'indifferenza generale. Grazie ad uno Stato che ha abdicato da tempo, diventato solo una sorta di participio passato: qualcosa che è stato ma che adesso non c'è più...». 

Il sindaco: non lasciateci soli

Un «ultimo disperato appello allo Stato: non lasciateci soli». A lanciarlo è Luciano Mottola, sindaco di Melito (Napoli), comune situato a nord del capoluogo e al confine con i quartieri Scampia e Secondigliano, da ieri sera scosso dalla notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Marcello Toscano, 64enne insegnante di sostegno, nel cortile della scuola media «Marino Guarano», probabilmente ucciso a coltellate. «Si dice che la notte porti consiglio, ma quella appena trascorsa - scrive il sindaco di Melito - non ha fatto altro che portarmi a porre altre domande. Ancora una volta la nostra città è stata sconvolta da un gravissimo fatto di cronaca in un momento in cui sembrava poter ritrovare la tanto agognata serenità. L'assassinio di un insegnante all'interno del cortile di una scuola è forse il punto esclamativo su una questione, quella dell'emergenza sicurezza, che sin dal primo momento ho cercato di attenzionare al Governo centrale ma che non ha avuto ancora risposte concrete, nonostante le continue sollecitazioni».

Mottola racconta che «ieri sera quando sono accorso all'esterno della scuola media Marino Guarano, mi si è letteralmente gelato il sangue. Continuo ad avere davanti agli occhi sirene dei Carabinieri, i pianti strazianti dei familiari della vittima, il via vai di curiosi e docenti che non riuscivano a credere che il teatro di un omicidio potesse essere il cortile di una scuola. Un omicidio forse consumato in pieno giorno (saranno gli inquirenti a dirlo), in un luogo abitualmente frequentato da giovanissimi studenti che fino a venerdì non torneranno a scuola perché trasformata in scena del crimine. Da genitore, pensando alle mamme e papà che dovranno trovare le parole adatte per spiegare ai propri figli perché non potranno a scuola, mi vengono i brividi. Brividi dettati da un'impotenza conclamata, quella che scaturisce dall'impossibilità di essere numericamente pronto per fronteggiare l'emergenza delinquenziale che attanaglia la mia città e tante altre della cintura di Napoli».

«Ti senti piccolo piccolo, quasi inerme. Al punto da avere voglia di mollare tutto, ma poi - aggiunge il sindaco di Melito - viene fuori l'orgoglio e la volontà di voler lottare per cambiare il destino, apparentemente già segnato, della nostra Melito ed allora lanci un disperato appello a sua eccellenza il prefetto di Napoli, al fine di ottenere un dispiegamento maggiore di forze dell'ordine sul nostro territorio. Un'emergenza criminalità che non la si può certamente combattere con i mezzi attualmente a disposizione, ma che deve essere ai primi posti nell'agenda del nascente Governo se non si vorrà abbandonare Melito, e tante altre realtà come Melito, al proprio destino».

«In attesa che i miei appelli ricevano risposte serie e concrete, faccio le mie più sentite condoglianze ai familiari del prof Toscano, con la speranza che le forze dell'ordine possano fare luce al più presto su questa assurda ed agghiacciante vicenda», conclude Mottola firmandosi «Luciano, il Sindaco».

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