Vincenza Angrisano, la chiamata disperata di uno dei figli: «Zia: papà ha ucciso la mamma». Il giudice: delitto deciso da almeno 5 giorni»

L'ordinanza del gip: qualche giorno prima l'aveva presa a schiaffi facendola finire in ospedale. Poi l'idea di uccidere la moglie ma non aveva ben chiaro il momento, né il luogo, né la modalità

Vincenza Angrisano, la chiamata disperata di uno dei figli: «Zia: papà ha ucciso la mamma». Il giudice: delitto deciso da almeno 5 giorni»
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 20:45

«Zia, papà ha accoltellato mamma, ha ucciso mamma. Corri». Sono le parole che il maggiore dei due figli di Vincenza Angrisano, la donna di 42 anni uccisa martedì scorso ad Andria dal marito, Luigi Leonetti di 51 anni, ha detto al telefono chiamando la sorella della madre a cui ha chiesto aiuto poco dopo il delitto. È quanto si legge nell'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dalla gip di Trani, Anna Lucia Altamura.

I racconti del 12enne

Il piccolo di 12 anni avrebbe anche riferito delle continue liti tra i genitori dovute alla volontà della donna di mettere fine al suo matrimonio. Il 51enne «nelle sue dichiarazioni - si legge nell'ordinanza - non tralasciava di aggiungere di aver serbato il proprio intendimento omicidiario, non nascondendo che questo pensiero aveva attraversato la sua mente», scrive la Gip che ricostruisce quanto successo nel pomeriggio del 28 novembre quando la vittima avrebbe comunicato al marito che sarebbe andata via per prendere il più piccolo dei figli da scuola per poi non fare più rientro a casa. La donna però è rientrata per una esigenza del bambino. Sull'uscio della porta del bagno, sarebbe stata colpita più volte al petto e all'addome dal marito con un coltello.

La ricostruzione dei fatti

È stato il 51enne a comporre il 118 "per prestare le necessarie cure" alla donna che "a suo dire stava "per morire"" ma aggiungendo anche "di non volerle dare soccorso, affermando per ben tre volte "non mi interessa" aiutarla.

All'arrivo degli operatori sanitari avrebbe confessato. «Ho commesso una fesseria - le sue parole - venite sopra, sono stato io. Sta qui». Secondo la giudice «uno degli aspetti di maggiore rilevanza concerneva la maturazione dell'intento omicidiario, a partire da quanto occorso il 23 novembre» quando l'uomo prende a schiaffi la moglie facendola finire in ospedale con 4 giorni di prognosi.

«Da quel momento in poi, particolarmente durante le sue ore lavorative» l'uomo «dichiarava di aver sedimentato l'idea di uccidere sua moglie. Non aveva ben chiaro il momento, né il luogo, né la modalità, ma questo pensiero si era riproposto più volte nella sua mente. Aveva pensato di ucciderla mentre la stessa stava dormendo sul divano in cucina, aveva pensato, comunque, di ucciderla in qualche modo - si legge nel provvedimento -. Il tutto poi era stato ancor più sostenuto dal fatto che la donna gli aveva comunicato il giorno prima  del delitto "di aver preso in affitto un appartamento e che si sarebbe trasferita dal 20 dicembre". L'uomo è in carcere a Lucera (Foggia) con l'accusa di omicidio volontario aggravato dall'aver commesso il fatto in danno del coniuge. 

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