Vincenza Angrisano uccisa dal marito, la lettera del figlio: «Sei la persona che amo di più»

Un paio di scarpe rosse sull'altare. L'autopsia: la vittima sarebbe stata raggiunta da tre coltellate ma quella mortale sarebbe stata quella che l'ha raggiunta al cuore

Vincenza Angrisano uccisa dal marito, la lettera del figlio: «Sei la persona che amo di più»
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Sabato 2 Dicembre 2023, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre, 20:46

Le campane della cattedrale di Andria suonano mestamente l’inizio della celebrazione per i funerali della 42enne Vincenza Angrisano mentre un paio di scarpe rosse accanto all'elenco delle donne uccise da mariti, compagni o ex e la foto di Vincenza Angrisano hanno accoloto il feretro di Vincenza Angrisano, la donna di 42 anni uccisa a coltellate martedì scorso dal marito nella loro abitazione a tre chilometri dal centro cittadino di Andria. Gli operatori e le operatrici dell’agenzia di onoranze funebri, che hanno accompagnato il feretro della donna in chiesa, hanno un segno rosso sul volto e un fiocco rosso sulle felpe per mandare un segnale forte contro la violenza sulle donne. Le bandiere degli uffici pubblici sono a mezz’asta. Sulla città di Andria è calato il silenzio: “Non ci sono parole, ma solo lacrime per esprimere ciò che proviamo”, le parole scritte su uno dei manifesti per ricordare Enza.

La sindaca

La sindaca, Giovanna Bruno, ha invitato tutti gli andriesi «a mantenere un clima di silenzio e raccoglimento».

La città «si spegne e ammutolisce per fare memoria, per assumere maggiore consapevolezza, per elaborare il dolore dando segni di speranza». 

La lettera del figlio

«Cara mamma ti voglio tanto bene. Resta sempre nel mio cuore. Sei la persona che amo di più mi ricorderò sempre del tuo sorriso e del tuo aspetto solare. Io riesco a sentirti e tu riesci a guardarmi da lassù. Riesco a sentire ancora la tua felicità per la vita e per i tuoi figli. Cara mamma aspettami lassù, perché alla morte non c'è rimedio e quando sarò vecchio ti raggiungerò. Ora per sentirti accanto a me guarderò le tue foto e ascolterò i tuoi audio.  Cara mamma, ora devo andare. Sento ancora la tua mano morbida e i tuoi abbracci caldi e affettuosi. Il tuo caro Tore», è il messaggio di uno dei due figli della 42enne che è stato letto al termine dei funerali dalla sindaca di Andria. L’altro figlio della coppia ha lasciato un disegno vicino al feretro della sua mamma “e ci tiene che si sappia”, ha concluso la prima cittadina dall’altare.

 

L'omelia

La cerimonia funebre è stata presieduta dal vescovo di Andria, monsignor Luigi Mansi. In chiesa sono arrivati anche alcuni parenti del marito della donna, Luigi Leonetti, che si trova in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato dall'aver commesso il fatto ai danni del coniuge.  «Ti preghiamo di accogliere tra le tue braccia la nostra sorella Vincenza, di custodire con amore di Padre i suoi figli e di usare misericordia con Luigi», ha detto nell'omelia monsignor Luigi Mansi. «Perdonaci se alla notizia di questa ennesima tragedia che ha umiliato e macchiato di vergogna la nostra comunità civile ed ecclesiale, abbiamo coltivato sentimenti di sdegno e di vendetta - ha aggiunto Mansi - La nostra sorella Enza è il chicco di grano che morendo certamente produce molto frutto nella vita dei suoi figli che se da una parte cresceranno senza lo sguardo, gli abbracci, i baci della mamma, certamente - ha continuato il vescovo- troveranno accanto a loro tante belle persone che non faranno mancare loro tutto l'affetto necessario per una crescita serena e ricca di frutti buoni per la vita, nell'attesa di poterci tutti incontrare nell'abbraccio eterno del cielo. A noi dona - ha concluso mons. Mansi - il coraggio, nonostante tutto, di custodire, servire e amare la vita sempre, dovunque e comunque». 

La salma al termine della celebrazione sarà sepolta nel cimitero di Barletta, luogo natale di Enza. «Esorto voi donne a denunciare senza paura – ha scritto il sindaco della città della Disfida Cosimo Cannito -. Non rinchiudetevi in voi stesse ma rivolgetevi a chi è preposto e formato nell'aiutare chi vive realtà familiari pericolose per la vostra incolumità fisica e psicologica».

L'autopsia

Sarebbe stata una coltellata al cuore a uccidere Vincenza Angrisano. È quanto sarebbe emerso dalla autopsia eseguita nel pomeriggio di martedì 28 novembre nell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari.

Secondo quanto si apprende, la vittima sarebbe stata raggiunta da tre coltellate mentre si trovava sull'uscio della porta del bagno della piccola abitazione che si trova a tre chilometri dal centro abitato della città, e quella mortale sarebbe stata quella che l'ha raggiunta al petto. La 42enne, che si occupava della vendita di prodotti per la casa, sarebbe morta in poco tempo tanto che al suo arrivo, il personale del 118 chiamato dall'uomo, ha solo potuto constatarne il decesso. Ora si attendono gli esami di laboratorio su quanto repertato sul luogo del delitto, tra cui ci sono indumenti e il coltello impugnato dal 51enne che si trova in carcere a Lucera (Foggia) con l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante di aver compiuto il fatto ai danni del coniuge. A eseguire gli accertamenti saranno i carabinieri del Ris e della scientifica. La salma intanto è stata riconsegnata alla famiglia e lunedì prossimo saranno celebrati i funerali.

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