«Stefy mi ha detto "aiutami" prima di morire». La vicina di casa di Aneta Danelczyk, la 47enne conosciuta da tutti come Stefy uccisa sabato a Taurisano dal marito Albano Galati, affida agli investigatori e al suo avvocato Roberto Bray il racconto di quei momenti terribili. Emergono, intanto, nuovi dettagli su quel pomeriggio di sangue in via Corvaglia: dopo aver inferto le coltellate mortali alla moglie e aver tentato di uccidere la dirimpettaia, il 56enne avrebbe raggiunto un bar per bere un whisky, prima di consegnarsi alla polizia.
Attesa per oggi l'autopsia sul corpo della vittima. La lite tra marito e moglie sarebbe iniziata nell'appartamento della coppia, dove l'uomo non risiedeva più da qualche tempo per via della separazione in atto. L'ennesima discussione, forse per motivi economici, questa volta sfociata nel sangue. L'uomo avrebbe impugnato un grosso coltello da cucina. La vittima, in preda al terrore, si è rifugiata in casa della vicina. E lì è avvenuto l'omicidio.
I dettagli
«Quando è arrivato davanti a me - è il racconto che la donna ha fornito al suo legale - ho rischiato di morire anche io.
«La personalità dell'indagato - si legge - è dimostrata altresì dal fatto che, subito dopo aver commesso il gravissimo delitto, si recava noncurante in un bar per bere un whisky, ancora sporco di sangue». Dopo il bar, il 56enne avrebbe raggiunto il commissariato, affermando di aver ucciso la moglie. Poi ha avuto un malore, per il quale è stato soccorso dal personale del 118. Al suo risveglio, ha dichiarato di non sapere perché si trovasse negli uffici della polizia, sostenendo di non aver commesso l'omicidio. I legali dell'uomo stanno ora raccogliendo la documentazione medico-sanitaria del 56enne: l'intenzione è quella di far visitare l'uomo da uno psichiatra e da un medico legale, per poi redigere una relazione da porre alla base della richiesta di un incidente probatorio. Ciò per valutare la sua effettiva capacità di intendere e di volere. Oggi, intanto, il medico legale Roberto Vaglio eseguirà l'autopsia sul corpo della donna. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giorgia Villa ed eseguite dai poliziotti del commissariato di Taurisano, diretti dal vicequestore Salvatore Federico. Le figlie maggiorenni della coppia sono assistite dall'avvocato Francesca Conte. Per il figlio minorenne, 12 anni, che al momento del delitto era nella sua cameretta, si sono attivati i servizi sociali del Comune insieme al Tribunale per i minorenni.