Imu sulla casa, confermata la tassa: cosa fare in caso di mancato pagamento, le scadenze e cosa sapere

Imu sulla casa, confermata la tassa: cosa fare in caso di mancato pagamento, le scadenze e cosa sapere
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Martedì 31 Ottobre 2023, 15:20

Imu sulla casa: confermata la tassa di tipo patrimoniale, che si applica sulla componente immobiliare del patrimonio. Varata nel 2011 dal governo Monti e diventata operativa nel 2012, nel corso degli anni ha subìto una serie di modifiche e nel 2013 era obbligatorio pagarla anche sull’abitazione principale.

Nel 2020 è stata poi accorpata alla TASI. Nel corso degli ultimi mesi si è tornati a parlare di Imu, che si conferma anche per quest'anno, ma con aluni cambiamenti delle aliquote per il 2024. Ma cosa fare se non è stata pagata l'Imu, essendo il termine scaduto? Ecco tutto quello che c'è da sapere sulle scadenze, la dichiarazione Imu e lo strumento del ravvedimento operoso per regolarizzare le imposte non versate.

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Imu non pagata: le sanzioni

Nel caso in cui un contribuente non abbia pagato l’Imu, o l'abbia pagata solo in parte, i scattano le sanzioni che comportano una maggiorazione d’imposta.

Più è il ritardo, maggiore sarà la percentuale dell'aumento, che dipende proprio dal numero di giorni trascorsi dal termine.

Di seguito le sanzioni che si applicano ai ritardatari ai sensi del Dlgs n. 473/97:

- 1/15 per ogni giorno di ritardo, se si rimane sotto i 14 giorni;
- 15% nel caso in cui il ritardo sia compreso tra i 15 ed i 90 giorni;
- 30% nel caso in cui il ritardo risulti essere superiore a 90 giorni.

Dichiarazione Imu e pagamento dell'imposta: facciamo chiarezza

Bisogna distinguere tra la dichiarazione Imu e il versamento dell'imposta, perché non è detto che chi è tenuto a presentare la dichiarazione debba anche provvedere al pagamento della tassa. La dichiarazione Imu, infatti, deve essere effettuata da tutti i contribuenti che nel corso dell’anno hanno visto delle variazioni importanti per determinare il valore dell’imposta da versare, cioè quando c'è stata una variazione del proprio patrimonio immobiliare.

La dichiarazione deve essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo rispetto a quello in cui è iniziato il possesso dell’immobile. Non è necessario quindi presentare una dichiarazione Imu tutti gli anni, mentre il pagamento dell’imposta è annuale.

Le scadenze

Le scadenze entro le quali pagare l'Imu sono due: il 16 giugno e il 16 dicembre, che nel 2023 questo slitterà a lunedì 18 dicembre. Ricordiamo che l’abitazione principale è esclusa dal pagamento dell’Imu, necessaria per tutti gli altri casi.

 

Il ravvedimento operoso, come funziona?

L'istituto del ravvedimento operoso permette di regolarizzare le imposte che non sono state versare o per le quali sia stato effettuato un versamento insufficiente. Uno strumento che si applica anche per sanare l'Imu, e grazie al quale il contribuente può avere una diminuzione sulle sanzioni, ma a una condizione: è necessario che la violazione non sia già stata contestata e notificata dall’Agenzia delle Entrate attraverso una cartella esattoriale.

Per il ravvedimento operoso ci sono delle tempistiche da rispettare, che consentono livelli diversi di diminuzione sulla sanzione:

- regolarizzando la propria posizione entro 14 giorni dalla scadenza, si può beneficiare del ravvedimento sprint. La maggiorazione sarà in questo caso solo dello 0,1% per ogni giorno di ritardo;
- sanando la situazione tra il 15esimo ed il 30esimo giorno, si ha diritto ad accedere alla maggiorazione fissa dell’1,5%;
- se si regolarizza la propria posizione contributiva dopo un mese di ritardo, si può accedere al ravvedimento intermedio.La sanzione ammonta in questo caso all’1,67%, sempre che l’operazione venga effettuata entro il 90esimo giorno dalla scadenza

- Se si sana la situazione entro la scadenza per la dichiarazione dell’anno successivo, si può utilizzare lo strumento del ravvedimento lungo, con una sanzione pari al 3,75%.

Esiste infine il ravvedimento lunghissimo, che può essere utilizzato dal contribuente che abbia superato la soglia dei 12 mesi senza aver effettuato il pagamento. La sanzione ordinaria, in questo caso ammonta al 4,29%, ma bisogna comunque restare nella soglia dei 2 anni dalla scadenza originaria.

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