Imu, Tasi e Tari: 317 milioni nelle casse dei Comuni. A Lecce, Nardò e Gallipoli maggiori incassi

Imu, Tasi e Tari: 317 milioni nelle casse dei Comuni. A Lecce, Nardò e Gallipoli maggiori incassi
di Pierangelo TEMPESTA
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Lunedì 9 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:13

Imu, Tasi e Tari per 317 milioni di euro in provincia di Lecce, con il capoluogo, Nardò e Gallipoli che, da soli, incidono per il 30 per cento sul totale. I dati emergono dallo studio che Openpolis ha effettuato sulla rilevanza delle tasse e delle imposte nei bilanci delle amministrazioni.

Lecce, Nardò e Gallipoli al primo posto per somme incassate

Nel 2020, i Comuni salentini hanno incassato in tutto 317 milioni 292mila euro di imposte tra Iuc (l’imposta unica comunale, in cui sono comprese Imu e Tasi), la Tari (la tassa sui rifiuti), l’addizionale comunale all’Irpef, i diritti sulle affissioni pubblicitarie e l’imposta di soggiorno.

Il Comune di Lecce ha incassato 64 milioni 509mila euro. A seguire ci sono Nardò, con 18 milioni 254mila euro, e Gallipoli, con 14 milioni 546mila euro. Per tutti e tre i Comuni, l’incasso pro capite è più alto rispetto alla media della provincia. Se, infatti, l’entrata media per tasse e imposte per cittadino si attesta poco più di 400 euro, a Lecce sono stati incassati 688 euro per cittadino, a Nardò 594 euro, a Gallipoli 723 euro. A Lecce, l’incidenza delle tasse e delle imposte sul totale delle entrate del Comune è pari al 24,70 per cento (poco sotto la media nazionale, pari al 30,3 per cento).

La classifica delle imposte in provincia di Lecce

Nella classifica, a seguire, ci sono Galatina (10 milioni 838mila euro), Ugento (9 milioni 869mila euro), Melendugno (8 milioni 539mila euro), Casarano (7 milioni 952mila euro), Tricase (7 milioni 199mila euro), Copertino (6 milioni 954mila euro) e Maglie (6 milioni 520mila euro). Nei bilanci degli enti locali esiste una missione legata alle entrate di natura tributaria, contributiva e perequativa. Al suo interno c’è la voce riguardante le imposte, le tasse e i proventi assimilati, che rappresenta la somma di tutte le imposte e le tasse riscosse durante l’anno. Le entrate fiscali dei Comuni si reggono su tre principali imposte: la Iuc, la Tari e l’addizionale comunale all’Irpef.
«A queste - spiegano gli analisti di Openbilanci, la piattaforma di Openpolis che analizza i bilanci degli enti locali - si aggiungono i trasferimenti non fiscalizzati e le entrate a titolo di fondo di solidarietà comunale, che hanno lo scopo di ridurre le disparità territoriali. Sono inoltre incluse tutte le tradizionali fonti di entrata locali, come ad esempio i diritti sulle affissioni pubblicitarie e l’imposta di soggiorno». 

Il "tesoretto" della tassa di soggiorno: incassi record a Melendugno e Porto Cesareo

E, proprio a proposito di imposta di soggiorno, si nota che tra i primi dieci Comuni in classifica, la metà applica il balzello a carico dei turisti: Lecce, Nardò, Gallipoli, Ugento e Melendugno. In coda alla classifica ci sono Zollino (609mila euro), Giurdignano (580mila euro), Cannole (549mila euro), Bagnolo del Salento (340mila euro) e Giuggianello (306mila euro). I dati di 16 Comuni non risultano pervenuti. In linea generale, le entrate sono direttamente proporzionali al numero di abitanti. Ci sono però alcune eccezioni. Lo si nota analizzando le entrate rapportate al numero di residenti. A fronte di una media di circa 400 euro a cittadino, a Porto Cesareo sono stati incassati 918 euro per residente; a Melendugno 860 euro; a Ugento 810 euro; a Otranto 771 euro; a Gallipoli 723 euro; a Castrignano del Capo 694 euro; a Lecce 688 euro; a Santa Cesarea Terme 635 euro. Dai dati, dunque, emerge che i Comuni che hanno istituito l’imposta di soggiorno incassano di più anche in relazione al numero dei propri abitanti. Ciò può essere diretta conseguenza del numero di turisti paganti, ma anche della presenza di numerose strutture ricettive e seconde case adibite a case vacanza che sono, per le casse comunali, fonti di considerevoli introiti in termini di imposte. Agli ultimi posti della classifica delle entrate in rapporto al numero di abitanti ci sono San Pietro in Lama (280 euro per residente), Ruffano (273 euro), Montesano Salentino (267 euro), Giuggianello (266 euro) e Bagnolo (190 euro). A livello nazionale, le riscossioni tributarie rappresentano in media il 30,3 per cento delle entrate. Poco meno di un terzo delle entrate, dunque, considerando i valori di cassa, cioè le entrate effettive riscosse nell’anno.
 

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