Disastro ambientale, il giudice condanna l'ex Ilva a risarcire il Comune di Taranto per 12 milioni

Disastro ambientale, il giudice condanna l'ex Ilva a risarcire il Comune di Taranto per 12 milioni
di Nazero DINOI
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Venerdì 8 Luglio 2022, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:42

Il tribunale civile di Taranto, giudice Raffaele Viglione, ha condannato Fabio Riva e Luigi Capogrosso, rispettivamente ex proprietario ed ex direttore generale dello stabilimento Ilva, ad un maxi risarcimento pari a 12 milioni e mezzo di euro oltre interessi e imposte, a favore del Comune di Taranto, e delle due municipalizzate, Amat e Amiu. Dal 1995 al 2014, si legge nella sentenza, il siderurgico avrebbe disseminato polveri imbrattando edifici, il cimitero comunale e i mezzi di servizio delle due società urbane. Inizialmente l'industriale citato in giudizio era Emilio Riva, deceduto quindi a lui subentrato in qualità di erede, il figlio Fabio. L'indennizzo reclamato dai ricorrenti riguarderebbero danni all'atmosfera, all'ecosistema, all'habitat naturale, alle acque interne e costiere, alla flora e alla fauna locale, danni agli immobili di proprietà comunale per i costi dei necessari interventi di bonifica, e per il deprezzamento dei beni, alle tubazioni fognarie, alle strutture scolastiche e ad altre strutture comunali (per esempio al cimitero). Gli automezzi avrebbero invece richiesto maggiori costi connessi al servizio di trasporto pubblico (per esempio danni alle carrozzerie degli autobus e ai radiatori), danni per maggiori costi per il servizio di igiene urbana, danno all'immagine e alla reputazione turistica della città di Taranto. Nel corpo della corposa sentenza di 107 pagine, è contenuto un vero e proprio atto d'accusa che ricorda quella del tribunale penale «Ambiente svenduto».

Il disastro ambientale

«I racconti, i numeri, le scene di questo disastro ambientale si legge - hanno gettato nell'oblio dell'immaginario collettivo ogni legame identitario della città al mare e al proprio passato: la storia gloriosa e millenaria di Taranto, che l'aveva vista capitale della Magna Grecia insiste il magistrato - tra le più antiche, floride e potenti colonie fondate nell'Italia meridionale e nella Sicilia orientale, è stata soppiantata dalla sua storia recente, una cronaca nera fatta di immagini terrorizzanti e record percentuali indesiderati». Ilva e Capogrosso chiedevano il rigetto delle richieste «in quanto infondate in fatto e in diritto e sfornite di prova». In via subordinata si chiedeva la riduzione del risarcimento del danno per concorso del Comune di Taranto nella causa dell'evento.
 

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