ArcelorMittal ferma una acciaieria: 250 lavoratori in cassa integrazione

La direzione dello stabilimento siderurgico di Taranto
La direzione dello stabilimento siderurgico di Taranto
2 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Gennaio 2020, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 16:53
ArcelorMittal ha convocato oggi i sindacati annunciando il fermo immediato dell'Acciaieria 1 di Taranto e una riduzione di personale da 477 a 227 unità, determinando la collocazione di 250 lavoratori in Cig. Lo rendono noto Fim, Fiom e Uilm. La previsione di fermata è di circa 2 mesi, fino al 31 marzo 2020. I sindacati spiegano che - secondo ArcelorMittal - i nuovi assetti produttivi sono dovuti a «uno scarso approvvigionamento di materie prime e all'attuale capacità produttiva legata alle commesse».

Sì al Green New Deal: pronti quattro miliardi da destinare all'ex Ilva
Operaio morì schiacciato da un nastro trasportatore nell'ex Ilva. In nove a giudizio
Ex Ilva, niente spegnimento dell'Afo2: il giudice accoglie il ricorso dei commissari

I nuovi assetti produttivi - spiegano i sindacati - partiranno da giovedì con l'Acciaieria 2 a pieno regime.
Parte della produzione della stessa Acciaieria 1 verrebbe spostata all'Acciaieria 2, «che passerebbe - spiegano le Rsu - dall'attuale regime di due convertitori a tre in marcia. L'azienda ha ribadito la necessità di mantenere i presidi per la quasi totalità della manutenzione e del personale necessario di esercizio per garantire, in entrambi i casi, la salvaguardia impiantistica propedeutica alla ripartenza dell'impianto».

Inoltre, aggiungono i sindacati, «una parte del personale di esercizio dell'Acciaieria 1, formato e informato, verrà impiegato in Acciaieria 2 a saturazione organico». Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito la propria «contrarietà a tale decisione aziendale in quanto ritengono che il momentaneo trasferimento della produzione sull'Acciaieria 2, rispetto all'attuale assetto di marcia, può creare possibili ripercussioni dal punto di vista della sicurezza e dell'ambiente».
I sindacati ritengono «inaccettabile tale scelta da parte di ArcelorMittal in quanto, ad oggi, non vi è un piano
industriale condiviso con il Governo e le organizzazioni sindacali» e pertanto chiedono «l'immediata sospensione
dell'iniziativa unilaterale della multinazionale»
© RIPRODUZIONE RISERVATA