Sì al Green New Deal: pronti quattro miliardi da destinare all'ex Ilva

Sì al Green New Deal: pronti quattro miliardi da destinare all'ex Ilva
di Massimiliano IAIA
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 08:57 - Ultimo aggiornamento: 18:13
La tanto attesa svolta è arrivata: dal Parlamento europeo arriva l'ok sul fronte Green New Deal. L'Ue prevede di dedicare un quarto del proprio bilancio alla lotta ai cambiamenti climatici, e lo fa attraverso un piano di investimenti per i prossimi dieci anni.

Un testo, quello approvato a Strasburgo, che riguarda in maniera significativa anche la Puglia: ci saranno infatti fondi anche per la riconversione ecologica dell'acciaieria ex Ilva di Taranto, «e questo fondo per la transizione giusta - ha spiegato il presidente dell'Europarlamento David Sassoli - avrà un impatto decisivo per il nostro Paese. Vi potranno attingere sia le Regioni, sia i settori nazionali e le aziende dei Paesi che hanno sistemi industriali dipendenti dal carbone. L'Italia avrà a disposizione probabilmente dai 4 miliardi in su. Ora il tema è allineare le agende nazionali all'agenda europea: questo è il punto strategico e politico di questa fase».

«Per l'Italia si parlerà di centinaia di milioni» ha invece il commissario Ue Paolo Gentiloni rispondendo a chi gli chiedeva quanto andrà all'Italia dei 7,5 miliardi del Fondo di transizione giusta per l'economia verde. «Credo che dobbiamo avere tutti chiaro che il problema è di innescare un meccanismo virtuoso - ha aggiunto -: se pensiamo che soltanto con i denari aggiuntivi di questi 7,5 miliardi noi risolviamo i problemi della transizione ambientale credo che faremo un grave errore».

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Gentiloni ha aggiunto che la crisi dell'Ilva è emblematica: «Il nuovo fondo aiuterà non solo in termini di disponibilità di fondi per la transizione ambientale, ma anche la possibilità nelle prossime settimane e nei prossimi mesi di modificare alcune regole sugli aiuti di Stato, e per ora di interpretarle nel modo più flessibile possibile, che è una delle condizioni perché le difficoltà dell'Ilva vengano risolte». E poi: «Non è questione solo di contributo finanziario che può venire dalla Ue, ma anche questione di regole diverse sugli aiuti di Stato che discuteremo, ciò ha sicuramente una importanza altrettanto grande per fronteggiare le crisi industriali».

In generale, il commissario all'economia ritiene che il pacchetto Green Deal «innesti un meccanismo virtuoso: è evidente che solo con 7 miliardi e mezzo per la giusta transizione non ce la faremmo, ma infatti parliamo della necessità di mobilitare oltre alle risorse Ue anche quelle degli Stati e gli investimenti privati: c'è la possibilità di farlo nelle condizioni attuali, con il costo del denaro talmente basso e se ci sono gli obiettivi chiari, una regolazione diversa sugli aiuti di Stato, penso che abbiamo una grandissima possibilità di mobilitare molti miliardi».
Il processo che deve innestarsi adesso, ha spiegato Gentiloni, «deve essere veloce, occorrono i piani regionali nelle aree alle prese con i problemi della transizione e noi daremo l'aiuto necessario». Il commissario Ue ha poi indicato che ci sono «alcuni settori fondamentali coinvolti nella transizione: efficienza energetica degli edifici pubblici e privati tanto che due terzi delle risorse necessarie sono da indirizzare proprio lì; poi i mezzi di trasporto, i sistemi di generazione dell'energia e infine le crisi industriali».

Intervenendo alla Plenaria del Parlamento europeo, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha sempre puntato molto sul Green New Deal ha detto: «Non abbiamo più bisogno di parlare di urgenza e di obbligo di agire, non più, perché dobbiamo passare all'azione e mettere in atto il nostro patto verde per l'Europa, il lavoro per farlo inizia oggi».

Per raggiungere gli attuali obiettivi 2030 in materia di clima ed energia saranno necessari investimenti aggiuntivi pari a 260 miliardi di euro l'anno fino al 2030 e l'Unione europea prova a giocare la grande sfida della sostenibilità con mille miliardi complessivi, cioè cento all'anno. Sperando di avviare un meccanismo virtuoso grazie al quale l'intervento pubblico (della Ue degli Stati) e una regolazione che faciliti gli investimenti verdi moltiplichi i capitali investiti con un grande apporto dei privati, complice anche un contesto di bassi tassi di interesse che si prolungherà nel tempo. Ecco la sfida della Commissione Von der Leyen che ha appena compiuto i primi passi per dare vita al Green Deal annunciato nei mesi scorsi. Una doppia scommessa: riorientare le politiche pubbliche agli obiettivi climatici e attrarre i capitali privati. La novità è il Fondo di transizione ambientale giusta che aiuterà gli Stati a evitare sconquassi economici e sociali derivanti dalla transizione energetica che implica il passaggio a un'economia a impatto inquinante per i gas a effetto serra entro il 2050. Riguarda anche l'Italia e in particolare, appunto, l'Ilva.
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