Nuovo comitato organizzatore per i Giochi del Mediterraneo

L'esterno della piscina che sarà realizzata a Taranto
L'esterno della piscina che sarà realizzata a Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 10 Novembre 2023, 05:00

L’idea di rifare tutto, mettendo in piedi un nuovo comitato per i Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, nei giorni scorsi si era più volte affacciata nelle trattative tra Roma (Governo e Coni), Bari (Regione Puglia) e Taranto (Comune). Ma l’azzeramento non riusciva ad affermarsi. Pare che frenassero Regione e Comune che, in alternativa, pensavano che sarebbe stato meglio ristrutturare il comitato esistente, modificandolo dall’interno e portando comunque Governo e Coni in maggioranza rispetto agli enti locali. Alla fine, però, ha prevalso l’opzione di ripartire su nuove basi. Raccontano che una spinta in tal senso l’avrebbe data la vicenda giudiziaria in cui è incappato Elio Sannicandro, interdetto dai pubblici uffici per un anno dalla Magistratura di Bari e quindi sospeso prima dall’incarico di direttore generale dell’Asset, l’Agenzia della Regione Puglia, e poi anche da dg dei Giochi del Mediterraneo. Sannicandro è coinvolto in un’inchiesta sugli appalti e i due provvedimenti di sospensione sono stati adottati dal governatore regionale Michele Emiliano per Asset e dal comitato organizzatore per i Giochi del Mediterraneo (nominato al posto di Sannicandro in via temporanea, l’attuale dg del Comune, Carmine Pisano).

La firma

Ieri, davanti ad un notaio a Roma, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, hanno compiuto il primo passo della nuova fase organizzativa dei Giochi.

Atto costitutivo e statuto - ne parliamo in un articolo a parte - dicono come saranno da ora in poi sia l’assemblea di indirizzo che il consiglio direttivo, quali sono i poteri e i compiti dei due organi, chi ha titolo per farne parte. Le prime novità che si colgono sono una maggiore presenza sia del Coni che dei due ministeri che gestiscono il dossier dei Giochi, ovvero Sport con Andrea Abodi e Affari europei, Sud, coesione e Pnrr con Raffaele Fitto (Governo e Coni erano usciti dal comitato).

C’è poi l’ingresso nel consiglio direttivo del commissario Massimo Ferrarese, nominato a giugno dal Governo per superare lo stallo nell’organizzazione dell’evento sportivo. L’ingresso di Ferrarese era un’ipotesi che circolava già ed ora ha trovato conferma. Altra novità è il direttore generale dei Giochi. Sarà indicato dal consiglio direttivo e torna ad essere una funzione unica dopo che si era ventilato un possibile spacchettamento, con l’istituzione di un condirettore generale o di un vice direttore (pare che spingesse la Regione per mantenere Sannicandro negli organi dei Giochi, ma poi la questione giudiziaria ha fatto piazza pulita di qualsiasi sdoppiamento). 

Che accade ora?

Le singole caselle vanno riempite con i nomi. E toccherà prima all’assemblea di indirizzo e poi al consiglio direttivo. Per quest’ultimo, i soggetti che ne fanno parte comunicheranno i nomi a Ferrarese che provvederà al primo insediamento. I nomi ancora non ci sono e si presume che possano trascorrere circa 15 giorni (a meno che non si acceleri) prima di designarli. È lecito nutrire qualche dubbio sul fatto che possa essere rispettata la scadenza del 20 novembre, quando il comitato organizzatore deve presentare al comitato internazionale, che lo attende, il nuovo master plan dei Giochi messo a punto da Ferrarese. Ma, al di là della nuova governance da rendere operativa, il problema vero è come combattere contro il tempo che per la costruzione degli impianti sportivi si sta sempre più assottigliando, mettendo fortemente a rischio tutta la manifestazione. Poiché nessun appalto è partito, si rende ancor più urgente l’intervento sulle procedure amministrative e sui passaggi tecnico-burocratici, cercando di comprimere entrambe le cose.

Come fare?

Il commissario Ferrarese, con l’apporto dei legali, starebbe pensando di rivolgersi all’Anac, l’Autorità per la prevenzione della corruzione, chiedendo la possibilità di ricorrere alla procedura negoziata per gli appalti sopra soglia. Tale procedura evita il lancio del bando europeo e permette a chi deve appaltare di selezionare un ristretto gruppo di imprese con cui poi trattare la migliore offerta. Questo permetterebbe di risparmiare un po’ di tempo. Inizialmente Ferrarese pensava di chiedere l’ok al Governo ma ora sarebbe prevalsa la strada dell’Anac. Una spinta in tal senso viene dal sindaco Melucci, che invita il Governo ad attribuire “poteri speciali al commissario” per la gestione “delle complesse procedure di gara”. Melucci ritiene i poteri speciali “una via obbligata a due anni e mezzo dalla cerimonia d’apertura. È un nuovo inizio, non sono contemplabili altri scenari che il successo dell’edizione italiana”.

Il commento del sindaco

A proposito di quanto avvenuto ieri a Roma con Malagò, il sindaco dice che “la procedura prevede contestualmente lo scioglimento del comitato esistente e la riformulazione della sua governance con il trasferimento di tutte le obbligazioni, i negozi e i rapporti di lavoro in capo al costituendo contenitore”. Il sindaco aggiunge che “tutto il lavoro riferibile ai progetti degli impianti che ospiteranno le discipline del calendario ufficiale e la provvista finanziaria, risultano ormai abbastanza definiti. Per questo, sono grato al Governo, al commissario straordinario e alla Regione Puglia”. Adesso, per Melucci, “bisogna ripartire di gran lena, in unità e rispetto tra le parti istituzionali, nell’esclusivo interesse di Taranto, del mondo sportivo e della reputazione dell’intero Paese”. Certo, rileva il sindaco, gli “equilibri complessivi” sono “ancora mancanti di qualcosa, ma nei prossimi giorni auspico che ci sia spazio per approfondire aspetti di dettaglio nella composizione del nuovo comitato”. 

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