Manduria, i sindaci si incatenano contro il depuratore

Foto: Daniele Petracca
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di Nazareno DINOI
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Lunedì 8 Maggio 2017, 13:58 - Ultimo aggiornamento: 14:12
Dalle 5,30 di questa mattina circa cinquecento manifestanti stanno presidiando la zona sulla costa ionica, marina di Manduria, dove è prevista la realizzazione del depuratore consortile dei comuni di Manduria e Sava. Tra la folla anche i sindaci dei comuni di Manduria, Sava e Erchie, rispettivamente Roberto Massafra, Antonio Minò e Giuseppe Margheriti,  che si sono incatenati simbolicamente, con altri cittadini, bloccando l'ingresso del cantiere. 
In mattinata poi i due sindaci di Manduria e Avetrana hanno inviato alla Regione Puglia un documento firmato da entrambi in cui si chiede il fermo dei lavori e l’istituzione di un tavolo tecnico che si dovrebbe tenere mercoledì prossimo a Bari.
Mentre il sindaco di Manduria si è recato a Taranto per motivi di lavoro, il primo cittadino di Avetrana è ritornato in zona Urmo per comunicare ai manifestanti l’esito dell’incontro avuto nel municipio di Manduria e per leggere loro il contenuto della lettera inviata a Emiliano.Sit-in di protesta da parte di decine di cittadini questa mattina in località Urmo Belsito, a Manduria, in prossimità del cantiere allestito per la realizzazione del nuovo depuratore consortile. I manifestanti dicono no alla localizzazione dell'impianto a ridosso di una riserva naturale che ospita annualmente fenicotteri rosa e altre specie protette e all'ipotesi di scarico a mare dei liquami dei Comuni di Sava e Manduria. C'è stato anche un simbolico incatenamento dei sindaci Roberto Massafra di Manduria, Antonio Minò di Avetrana (Taranto) e Giuseppe Margheriti di Erchie (Brindisi), i quali successivamente si sono sono spostati al Municipio di Manduria con altri amministratori e al portavoce del comitato civico, Francesco Di Lauro. I sindaci di Manduria e Avetrana hanno sottoscritto un documento da inviare al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al direttore generale di Aqp e al prefetto di Taranto Donato Cafagna. «Constatata la persistenza di una forte opposizione popolare - si legge nel documento - al prosieguo dei lavori nell'attuale sito, culminata in data odierna in una ulteriore partecipata manifestazione, anche al fine di scongiurare problematiche di ordine pubblico, chiediamo nuovamente l'immediata sospensione la sospensione dei lavori per un tempo almeno sufficiente a convocare un tavolo tecnico-politico congiunto tra soggetti interessati per individuare una soluzione tecnicamente e giuridicamente accettabile ed ampiamente condivisa».
(Foto: Daniele Petracca)
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