Depuratore, l’appello di Romina Power alla mobilitazione

Romina Power in una vecchia manifestazione contro lo scarico a mare
Romina Power in una vecchia manifestazione contro lo scarico a mare
di Nazareno DINOI
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Venerdì 22 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:47

Non potendo essere presente questa mattina tra i manifestanti che si raduneranno davanti al municipio di Manduria durante il consiglio comunale che approverà le trincee drenanti del depuratore consortile di Manduria e Sava, la cantante Romina Power ha inviato agli organizzatori del posto un audio messaggio.
In questa maniera ha espresso  ancora una volta la sua vicinanza a chi si batte per la difesa di un territorio che da tempo definisce anche suo. È quello del litorale manduriano dove torna ogni volta che può e dove i suoi figli, da piccoli, hanno goduto delle limpide acque del Fiume Chidro e dell’incanto del volo dei fenicotteri rosa nella salina di Torre Colimena. Tutti luoghi  interessati dall’impianto di depurazione quasi completato in zona Urmo-Specchiarica, marine di Manduria e che sembra essere destinato a sacrificare altri 60mila metri quadrati di terreno vincolato a due passi dalla Casa del Parco, poco distanti dal Chidro e dalla località balneare di San Pietro in Bevagna. 

Il messaggio


In tono confidenziale, l’artista americana inizia così il suo messaggio: «Cari amici, abbiamo lottato a lungo e duramente contro il sito del depuratore di Urmo e contro lo scarico a mare che ne è la diretta conseguenza». 
Poi ricorda i mezzi successi ottenuti sinora. «Abbiamo ottenuto risultati importanti  - dice -, come evitare che liquidi di fogna senza alcuna depurazione finissero nel mare di Specchiarica attraverso un tubo sottomarino. Abbiamo ottenuto che le acque fognarie siano almeno depurate costringendo l’Acquedotto Pugliese, la Regione, a rivedere un’opera che nasce male e rischia di finire anche peggio».

Dopo questo preambolo, l’ex moglie di Al Bano torna al punto. «Oggi alle 9, il sindaco e l’amministrazione di Manduria vogliono regalare una via di uscita al fallimento dell’Acquedotto Pugliese trasformando parte di una riserva naturale in terreni dove poi fare vasche e scarichi che non solo peggioreranno aria e paesaggio, ma ci obbligheranno prima o poi allo scarico complementare nel mare di Torre Colimena e questo senza che siano state attuate le fogne nelle marine».

Mostrando una buona preparazione nella materia, grazie ai suoi contatti del posto che l’aggiornano su ogni mossa inerente il depuratore e l’ambiente più in generale, Romina Power incita alla mobilitazione non risparmiando il dito puntato contro la politica che oggi definirà la questione nella maniera peggiore per gli ambientalisti. La maggioranza verde grillina del sindaco Gregorio Pecoraro, infatti, ha già fatto sapere che approverà la variante allo strumento urbanistico necessaria all’Acquedotto pugliese per iniziare i lavori di scavo delle vasche di raccolta e di dispersione dei reflui del depuratore distante un paio di chilometri. «Vigiliamo – incita ancora l’artista - e ricordiamoci di chi in consiglio comunale sta tradendo la volontà popolare e snaturando ettari di territorio protetto. Siamo solo all’inizio di questo capitolo, restiamo uniti e pretendiamo alternative sostenibili. Per favore – conclude Romina -, facciamolo per l’amore della natura e della nostra Puglia».  

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