Giochi del Mediterraneo, sullo stadio "Iacovone" di Taranto intesa raggiunta tra Melucci e Ferrarese

Un momento dell'incontro di ieri pomeriggio
Un momento dell'incontro di ieri pomeriggio
di Domenico PALMIOTTI
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Mercoledì 4 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 11:54

Lo stadio Iacovone di Taranto verrà ristrutturato per i Giochi del Mediterraneo di giugno 2026. Si interverrà con 28 milioni, finendo l’opera a febbraio 2026 e cominciandola nell’estate 2024.

L'incontro

Questa è la notizia. Ma il bilancio dell’incontro di ieri pomeriggio tra il sindaco e il commissario, è dato soprattutto da un’immagine e dalle dichiarazioni di Rinaldo Melucci e di Massimo Ferrarese. L’immagine è che sindaco e commissario escono insieme dalla riunione in Camera di Commercio (alla quale hanno partecipato anche i rispettivi staff) e insieme si presentano ai giornalisti per il punto stampa. Sinora non era mai accaduto. Mentre le dichiarazioni di Melucci e di Ferrarese delineano sin dalle prime battute una linea comune. Un accordo trovato. 

Le dichiarazioni di Melucci


Dichiara il sindaco sullo Iacovone: «In parte lo distruggiamo e in parte lo ricostruiamo. Data la provvista finanziaria e dati i tempi, dobbiamo provare a preservare quelle parti dello stadio che si possono preservare, ammodernandole pesantemente. Sarà comunque uno stadio nuovo, come dice il commissario». Evidenzia il commissario: «Non sarà una semplice ristrutturazione, è uno stadio nuovo sulla sagoma del vecchio. Uno stadio per il quale investiremo 28 milioni e non più 18. Demoliremo solo una parte importante dello stadio, l’anello inferiore, per poi realizzare un impianto nuovo tra anello inferiore, parte superiore ristrutturata e copertura». Un onorevole compromesso tra Melucci, che sosteneva la necessità di abbattere tutto lo Iacovone per ricostruirlo di sana pianta con 25 milioni e 15 mesi di lavori, e Ferrarese, che sin dall’inizio ha puntato sulla ristrutturazione dell’impianto. Nel senso che si è cercato di alzare il più possibile l’asticella. E ora si vedrà se tutto l’iter che porterà al completamento della progettazione e alla gara d’appalto, dovrà gestirlo il commissario con i suoi poteri straordinari, o se lo gestirà il Comune ma ricevendo dal commissario gli stessi poteri. Certo è che per accelerare i tempi si pensa di fare due stralci e quindi due gare. Prima la demolizione dell’anello inferiore, che avverrebbe già nel corso di questo campionato senza inficiare le partite, e tutto il resto in seguito, a campionato concluso. Ci saranno più turni di lavoro. 
«Un compromesso? Lo so - risponde Melucci ai giornalisti - che vi siete divertiti in questi mesi, noi probabilmente ci abbiamo messo del nostro a trovare degli elementi coloriti di distanza tra le parti.

In realtà, sia io che il commissario abbiamo solo l’intenzione che si facciano dei buoni Giochi a Taranto. Siamo relativamente sereni e positivi, i nodi si stanno sciogliendo, ma dobbiamo correre». «Riappacificazione col sindaco? Non abbiamo mai assolutamente litigato - aggiunge Ferrarese -, le idee a volte possono coincidere e a volte essere diverse». 

Il sindaco e il progetto


Melucci entra nel merito della questione Iacovone. «L’equilibrio che abbiamo trovato, dati i tempi ristretti e un budget previsionale adesso di 28 milioni, considerato che non c’è più un progetto di finanza sul tavolo, è quello di un restyling molto radicale, molto profondo. Una parziale distruzione dell’anello oggi non agibile ed una riconfigurazione complessiva delle aree dell’impianto, anche della viabilità attorno allo stadio, la completa copertura, la chiusura di tutti gli spalti, una capienza che dovrebbe aggirarsi sui 22mila-23mila posti a sedere. Stiamo salvaguardando tutto quello che si poteva salvaguardare del lavoro di questi ultimi anni - rileva Melucci -. Chiaramente adesso stiamo facendo i conti con i tempi e la provvista finanziaria che il commissario ci ha garantito. Vedremo di essere abbastanza celeri. Credo che verrà fuori un gioiello per la città di Taranto. Su febbraio 2026 ce la dobbiamo fare per forza».

Gli altri impianti


Nell’incontro si è parlato anche degli altri impianti sportivi per i Giochi. «Abbiamo immaginato, in luogo delle semplici palestre di quartiere che esistevano, di realizzare un grande impianto indoor di atletica polifunzionale dove oggi sorge la palestra Ricciardi», annuncia il sindaco. «La palestra Ricciardi - afferma il commissario - non è più una semplice palestra. Sarà un impianto importante, polivalente, nella stessa zona dello stadio, che quindi cresce di tanto sotto l’aspetto sportivo». Mentre sulla piscina olimpionica si sta lavorando per rientrare nei costi, visto che sono disponibili 22 milioni, e «bisogna vedere a quanto si arriva» dice Ferrarese. Soluzione già trovata, invece, per il centro degli sport nautici, che costerà intorno ai 14-15 milioni. Riconfermata infine la dotazione per Taranto: 87 milioni su 150 di budget. «Il masterplan originario aveva una provvista più ampia dei 150 milioni che il Governo sta garantendo - dice Melucci -. Col commissario, faremo in modo di sensibilizzare il Governo perché ci possa essere qualche sostegno all’organizzazione dei Giochi e alle opere di contesto». 

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