Giochi 2026, le aree della Marina passano al Comune

Giochi 2026, le aree della Marina passano al Comune
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 3 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 20:18

Con un accordo firmato ieri tra ministero della Difesa, Agenzia del Demanio e Comune di Taranto, vanno a quest’ultimo due aree sinora appartenute alla Marina Militare. Si tratta di Torre D’Ayala, in viale Virgilio accanto alla Camera di Commercio, dove sorgerà lo stadio del nuoto per i Giochi del Mediterraneo del 2026, e delle vicinanze di via Acton, dove invece sarà realizzato il parcheggio d’interscambio dedicato alle Brt, le linee bus elettriche veloci.

L'intesa

Ma il tassello sistemato ieri è solo un pezzo del progetto più complessivo che il sindaco Rinaldo Melucci chiama “Fondo del patrimonio pubblico”. «Noi rientriamo in un discorso che in Italia sta portando avanti l’Agenzia del Demanio e Taranto - spiega Melucci - è una delle città, per la sua vasta presenza industriale, militare e di Stato, col più vasto patrimonio immobiliare pubblico. Non è però facile per le amministrazioni locali valorizzare questo patrimonio e quindi l’Agenzia del Demanio sta pensando ad un Fondo dove conferire questo patrimonio, rifunzionalizzandolo e aprendosi agli investimenti privati o a misure pubbliche volte alla valorizzazione. Siamo una delle prime città che si sta spingendo in questa direzione. Nelle prossime settimane - rileva Melucci - ci saranno dei tavoli tecnici che devono definire la lista degli immobili, dopodiché diverremo operativi». 
Aree su cui il Comune punta o vorrebbe avere a disposizione? «Quando ci siamo insediati nel 2017 - prosegue il sindaco -, una delle prime richieste dei cittadini era quella di riavere un po’ di affaccio a mare in più. La città integrata con la Difesa e non più segregata. Credo che in questi anni si sia lavorato molto con Marina e Aeronautica. Il mio desiderio è continuare a recuperare affaccio a mare. Torre D’Ayala ha anche una fascia di rispetto di 100 metri sul mare che recupereremo quando si configurerà il progetto ‘Basi Blu’. Immaginiamo anche di recuperare il parcheggio della caserma Mezzacapo e le cisterne in Arsenale. Abbiamo poi in piedi, ed entreremo nella fase operativa dopo la caratterizzazione, la valorizzazione dell’ex 65esimo deposito e di Palazzo Brasini, luoghi importanti del nuovo piano urbanistico generale». E a proposito di Palazzo Brasini, che è all’interno della Scuola dell’Aeronautica, servono alcuni milioni solo per i lavori di consolidamento.
«Sono terreni sufficientemente vasti - dice l’ammiraglio Flavio Biaggi, a capo di Marina Sud, a proposito delle due cessioni formalizzate ieri - e idonei alle opere che dovranno essere realizzate per il 2026. Quello vicino a via Acton per un parcheggio di interscambio della linea Brt e quello ex Fiera del Mare, sul Mar Grande, per lo stadio del nuoto dei Giochi del Mediterraneo. Altri immobili da mettere a disposizione della città? Ci sono confronti continui col Comune e quest’accordo è anche un viatico per intese future in termini di collaborazioni e cessioni già all’ordine del giorno. Siamo contenti di collaborare alle progettualità di Taranto dando dimostrazione di come questo territorio stia a cuore alla Marina. Inoltre, abbiamo un progetto di ampliamento della stazione navale Mar Grande che cominceranno nel 2027 e sono lavori molto importanti».
«La Difesa da qualche anno sta lavorando su un percorso che si sta sviluppando e che ha per il futuro prospettive importanti - dichiara il generale Giancarlo Gambardella, a capo della direzione generale dei Lavori Genio Difesa, a proposito dei beni militari ceduti e in cessione -. Trasferire, ma soprattutto rilanciare, aree e immobili, è sicuramente un obiettivo sfidante. Obiettivo della Difesa è ridurre il numero di caserme e infrastrutture militari, rendendole efficienti in termini di risparmio energetico, di qualità della vita e di operatività. Questo sia per raggiungere finalità istituzionali, sia per rendere rispetto ai nostri uomini e alle nostre donne nel loro quotidiano. Ma a fronte della riduzione del patrimonio immobiliare, vogliamo rendere disponibili beni non più utili per i fini istituzionali per consentire lo sviluppo dei territori e le rigenerazioni urbane. Anche nelle infrastrutture la Difesa è a servizio del Paese».
Gambardella parla di «una razionalizzazione in corso» che investe ex caserme e strutture portuali e aeroportuali. Ex caserme diventate scuole, musei, Tribunali. Saranno a disposizione di altri ministeri «per la riduzione dei fitti passivi, ma anche per i Comuni, i territori, le comunità, anche attraverso l’uso duale. Sarà anche un volàno di investimenti e si creeranno nuovi posti di lavoro». 
Per Antonio Ottavio Ficchì, direttore della direzione regionale Puglia-Basilicata dell’Agenzia del Demanio, la cessione fatta evidenzia una «sinergia importante con Comune e Difesa. L’Agenzia del Demanio sta promuovendo la rigenerazione urbana in diverse città. Lo stiamo facendo anche a Taranto dove andremo a costruire un piano città degli immobili pubblici. Sarà uno strumento di pianificazione di tutti i beni pubblici: dello Stato, del Comune e di altri enti. La rigenerazione cui pensiamo deve consentire la razionalizzazione delle esigenze pubbliche, ed è quello che sta facendo la Difesa, e soddisfare le esigenze del territorio, il tutto puntando alla sostenibilità. Energetica, economica e sociale. I beni della Marina sinora sottratti alla città, vengono restituiti a beneficio della collettività».
Infine Ficchì annuncia che Torre D’Ayala intesa come manufatto, «nel giro di poche settimane sarà trasferita gratuitamente in proprietà al Comune», nonché la progettazione del nuovo Palazzo di Giustizia.

Con «un’altra iniziativa di rigenerazione urbana», saranno usate le aree messe a disposizione nel rione Paolo VI dalla Provincia di Taranto.

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