Sindaco Bari, dai civici l'appello a Schlein, Conte e Vendola: «Serve un accordo fra Leccese e Laforgia»

Sindaco Bari, dai civici l'appello a Schlein, Conte e Vendola: «Serve un accordo fra Leccese e Laforgia»
di Beppe STALLONE
4 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Febbraio 2024, 18:33

I cosiddetti “civici” - che hanno assunto in questa fase una posizione mediana fra l’area che fa capo a Vito Leccese e quella che fa riferimento a Michele Laforgia - alzano il tiro. Dopo aver detto, nel giorno della riunione di coalizione che, qualora non si dovesse giungere a sintesi «forti del radicamento e dell’ampio consenso che queste liste hanno in città, si potranno possono valutare strade diverse», ora lanciano un appello ai leader del centrosinistra. Insomma Senso Civico, Popolari, Con e Sud al Centro, con i rispettivi coordinatori regionali, Alfonso Pisicchio, Gianni Stea, Michele Boccardi e Lucio Smaldone, vogliono far pesare i loro consensi elettorali e prima di intraprendere “strade diverse” cioè presentare un proprio candidato sindaco, chiedono l’intervento diretto dei leader per indurre i due candidati a trovare un accordo.

La lettera

«Chiediamo ad Antonio Decaro, Michele Emiliano, Nichi Vendola, Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli ed Enzo Maraio di incontrare i due candidati del centrosinistra alle Comunali di Bari e di indurli a trovare tra loro un accordo. La coalizione è bloccata su due nomi, quello di Michele Laforgia sostenuto dal M5s e partiti e movimenti di Sinistra che si riconoscono nella Convenzione, e Vito Leccese scelto dal Pd. Qualora - aggiungono i quattro coordinatori- questo tentativo non dovesse avere esito positivo, non resta che celebrare consultazioni primarie controllate e trasparenti che consentano ai sostenitori dei due candidati di scegliere il nuovo sindaco di Bari.

Perché si tratta di scegliere il sindaco e non solo il candidato, perché uniti siamo nelle condizioni di stravincere alle elezioni dell'8 e 9 giugno, assicurando il nostro obiettivo politico di dare continuità alla amministrazione di Antonio Decaro».

Se a scrivere l’appello fosse stato Emiliano in persona non avrebbe potuto fare di meglio. Inviare la patata bollente nelle mani di Vendola e Fratoianni (SI), Giuseppe Conte (M5S), Elly Schlein (Pd), Angelo Bonelli (Verdi), Enzo Maraio (Psi), oltre che dello stesso Emiliano e Decaro e far in modo che a chiederlo non siano Emiliano o Decaro ma quattro liste civiche, sarebbe davvero una mossa molto abile. D’altra parte Emiliano è stato il primo a invocare le primarie in caso di mancata convergenza e lo ha ribadito più volte.  Ma formalmente a chiedere ai leader nazionali di intervenire sono le quattro formazioni civiche, le quali ricordano anche che «il tavolo politico di venerdì scorso avrebbe dovuto trovare, negli auspici di tutti, una sintesi tra le due candidature attualmente in campo di Vito Leccese e Michele Laforgia. La coalizione è bloccata dalla mancanza di volontà dei loro sostenitori di convergere su un'unica candidatura e anche dal veto imposto dal M5S all'utilizzo del metodo delle primarie. Si tratta di rigidità incomprensibili che nascondono egoismi di partito e dimostrano scarso interesse per la continuità del buon governo della città di Bari, che dura da due decenni e che appare ancora oggi graditissimo da tutti i baresi. Noi – aggiungono i quattro coordinatori regionali - che rappresentiamo direttamente i cittadini senza tatticismi e senza la mediazione delle complesse relazioni nazionali tra i partiti progressisti, rifiutiamo questa evidente pratica di egoismo politico. A tal proposito, abbiamo l'obbligo di chiarire che non accettiamo fughe in avanti da parte di nessuno». Se l’appello lanciato dovesse essere raccolto, al di là delle roboanti e retoriche frasi sul bene della città e affini, quale potrebbe essere l’offerta dirimente, tale da far convergere Laforgia su Leccese o viceversa?

© RIPRODUZIONE RISERVATA