Porsche, la Regione sospende l'accordo di programma con il Nardò Technical Center. La società: «Dialogo aperto»

La società: siamo aperti a proseguire il dialogo con tutti i partner coinvolti nel piano di sviluppo e con il pubblico

Porsche, la Regione sospende l'accordo di programma con il Nardò Technical Center. La società: «Dialogo aperto»
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 19:53 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 16:38

La Regione Puglia sospende l'Accordo di programma per la realizzazione dell'ammodernamento della pista Porsche di Nardò.
La scelta è stata adottata ieri sera dal presidente Michele Emiliano, che l'ha resa nota attraverso un'agenzia di stampa con le seguenti parole, rivelatrici anche della motivazione: «La Regione Puglia, ancora una volta dichiara il governatore -, dimostra di voler coniugare l'interesse pubblico sotteso alla realizzazione dell'intervento con la tutela dell'ambiente. Abbiamo preso una decisione in linea con il ministero, al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione europea».
Lo stop è dunque arrivato da Bruxelles che ha indotto alla riflessione e alla conseguente scelta Roma e Bari. E che la circostanza potesse verificarsi apparve ipotizzabile già alla metà dello scorso dicembre quando, in risposta all'interrogazione depositata due mesi prima dall'europarlamentare Rosa D'Amato, il delegato della Commissione europea, Virginijus Stankevicius, dopo aver riferito che le misure di compensazione previste dal piano di sviluppo della casa automobilistica tedesca erano ritenute pertinenti e proporzionate, riferì «permangono alcune questioni in sospeso riguardanti tra l'altro i motivi imperativi di rilevante interesse pubblico» e che la Commissione europea avrebbe contattato le autorità italiane per chiedere ulteriori chiarimenti.

L'investimento bloccato

Viene così provvisoriamente bloccato uno dei più grandi investimenti industriali che il territorio pugliese abbia mai conosciuto, del valore di 450 milioni di euro nell'arco di 4 anni, per il quale tra l'altro i lavori erano iniziati alla fine di gennaio. Un progetto già dotato di tutte le autorizzazioni del caso e valutato in conferenza dei servizi per oltre un anno. Un progetto che prevede oltre all'ammodernamento del circuito con la costruzione di nuove piste, anche la realizzazione delle citate misure di compensazioni tra le quali un eliporto, un centro medico attrezzato e un centro antincendio.
Ha prevalso la prudenza, da tempo sollecitata dai movimenti ambientalisti attivi sul territorio salentino che oggi possono sicuramente ritenersi soddisfatti.

Dall'esposto in Procura presentato in estate dalla onlus Verdi, Ambiente e Società all'interrogazione di Filiberto Zaratti (dalla stessa onlus sollecitata), passando per l'interrogazione di D'Amato, per il ricorso al Tar Puglia presentato da Italia Nostro, Gruppo di intervento giuridico, Associazione Custodi Bosco dell'Arneo e Illacavalli- Onda Verde Facciamo Rete Aps e l'invito inviato solo pochi giorni fa al presidente della Regione (presentato dalle stesse associazioni Italia Nostra, Gruppo di intervento giuridico e Custodi Bosco Arneo) di sospendere l'attuazione dell'Accordo di programma.  

La società

«NTC ha preso atto della decisione della Regione Puglia di sospendere l'Accordo di Programma concesso per l'approvazione del piano di sviluppo del Test Center. Abbiamo ricevuto una notifica ufficiale e siamo aperti a proseguire il dialogo con tutti i partner coinvolti nel piano di sviluppo e con il pubblico - scrive la società in una nota - Il nostro obiettivo rimane quello di assicurare un futuro al Nardò Technical Center e di rafforzarne il ruolo di importante motore occupazionale ed economico per la regione».

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