L'intervista a Fabio Pollice

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Dal Salento a Foggia un patto "a cinque" tra atenei per rafforzare il ruolo delle università pugliesi, radicarne la presenza sul territorio e offrire agli studenti maggiori competenze da spendere al servizio delle imprese nell'era della transizione digitale. E non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale, della sostenibilità e della cultura dell'innovazione. Sono i molteplici obiettivi del Patto territoriale-Sistema universitario pugliese presentato nella mattinata di ieri in Rettorato, a Lecce, dal professore Enrico Ciavolino, responsabile scientifico del Progetto per UniSalento e delegato del rettore Fabio Pollice alla Promozione e ai finanziamenti per la ricerca. Un accordo dal valore di circa 113 milioni di euro per fare della Puglia l'incubatore di sviluppo dell'ICT del Mediterraneo, dove la tecnologia fungerà da supporto e alimento, ma i fulcri sono e resteranno, l'individuo, la società del presente e quella del futuro. Un patto che mette insieme i cinque atenei della regione (Università di Foggia, Università di Bari, Politecnico di Bari, Lum e Università del Salento) oltre a 150 enti, pubblici e privati. Dal turismo digitale alla mobilità sostenibile passando per le biotecnologie e la sicurezza per ridurre prima e tentare di colmare dopo il divario tra l'offerta di competenze sul territorio e la domanda di profili professionali richiesti dalle piccole e medie imprese per affrontare la transizione digitale.