L'annuncio del ministro Giorgetti: «Nuovo intervento per l'ex Ilva»

Lo stabilimento ex Ilva di Taranto
Lo stabilimento ex Ilva di Taranto
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Mercoledì 3 Agosto 2022, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 22:45

Nel Consiglio dei ministri di domani arriverà un «nuovo intervento a supporto della gestione dell'operatività» dell'ex Ilva. Lo conferma il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, al termine del tavolo oggi al Mise su Acciaierie d'Italia, presieduto dal ministro stesso e con la partecipazione del ministro del Lavoro Andrea Orlando. «Avevamo un compito a casa da fare e credo che entro domani lo adempiremo», ha dichiarato il ministro Giorgetti nel corso del suo intervento, facendo riferimento al nuovo strumento normativo che il Governo sta definendo in vista del decreto legge che sarà all'esame del prossimo Cdm.

La Uilm: «Situazione drammatica»

«Domani è una giornata conclusiva, è l'ultimo giorno che il consiglio dei ministri ha per poter emettere un decreto. Un decreto che a detta dei ministri riuscirà ad affrontare il tema ormai drammatico della liquidità. Loro sono convinti di poter emetter un provvedimento che non sia un provvedimento di aiuto ma che riesca a risolvere il problema che da mesi noi stiamo sollevando». Lo afferma Rocco Palombella segretario generale Uilm, al termine dell'incontro al Mise durato oltre due ore. «Abbiamo già richiesto un incontro alla fine del mese, per verificare, una volta varato il provvedimento - aggiunge - e quantificata la somma, di fare in modo che ci sia una interlocuzione e che cambi radicalmente quanto si è verificato in questi anni. Se non ci sarà questo, abbiamo già annunciato la mobilitazione». Per Palombella, è «stato un incontro drammatico con toni accesi e abbastanza sostenuti. Noi abbiamo continuato a denunciare l'inerzia da parte del governo, la mancanza di provvedimenti definitivi, una situazione che è stata riconosciuta dallo stesso governo e la mancanza di un rapporto con la stessa azienda, un rapporto di incomunicabilità e che diventa ancora più complicato per poter gestire questa situazione. Avere 8000 lavoratori in cassa integrazione senza una reale prospettiva, avere tanti lavoratori del sistema degli appalti senza una retribuzione e una certezza occupazionale, è un qualcosa di drammatico».

La Fim Cisl: «C'è bisogno di un giro di boa»

«C'è bisogno che il provvedimento di domani faccia cambiare la situazione, sia un giro di boa, e permetta all'azienda di riprendere quella marciabilità, in sicurezza e senza incidenti e di riprendere un attività produttiva che oggi sta scemando». Lo afferma il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, al termine dell'incontro al Mise. «Deve essere così - aggiunge Benaglia - e abbiamo chiesto al governo di premere sulla gestione aziendale perché garantisca dei risultati e ci siano verifiche su come si può andare avanti. Se il governo tira fuori i soldi molto bene, ma devono essere spesi bene per far lavorare e diminuire la cassa integrazione». Quella dell'ex Ilva, continua, «non è una normale crisi, c'è un polo, il più grande polo siderurgico d'Europa lasciato all'abbandono dal punto di vista manageriale. L'azienda dice che non ha più risorse per lavorare, ma questo non fa altro che peggiorare la situazione. Oggi il governo è venuto annunciandoci un provvedimento che ci dicono importante, sufficiente e serio per poter risolvere la partita della liquidità, sarebbe stato meglio che il governo fosse venuto con cose più concrete», così gli è stato detto che non si può fermare tutto con la campagna elettorale e che «non si può passare diciamo il cerino al prossimo governo».

La Fiom Cgil: «Avevamo chiesto un miliardo»

«Oggi sarebbe dovuto arrivare il ministro Giorgetti con una soluzione, invece è venuto con delle indicazioni. Stiamo ancora aspettando, il ministro sta ancora aspettando che Il consiglio dei ministri decida, mentre invece oggi era la giornata in cui ci doveva dire le risorse a disposizione: cioè la conferma del miliardo al quale ha fatto riferimento dell'incontro precedente, necessario a far girare impianti e a far lavorare lavoratrici e lavoratori». Lo afferma Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, al termine dell'incontro al Mise sulla situazione dell'ex-Ilva di Taranto. «Invece siamo ad attendere l'ennesimo incontro del consiglio dei ministri - continua - per poter valutare le decisioni. Davanti a una situazione di questo tipo, per quanto riguarda le lavoratrici e i lavoratori dell'ex Ilva la rabbia sta montando in maniera molto forte, perché aumenta la cassa, perché non c'è lavoro sugli impianti». «È del tutto evidente - conclude - che senza una svolta da parte del governo, siamo pronti a riunire tutti i delegati di tutti gli stabilimenti con tutte le altre organizzazioni sindacali per mobilitarci e per cambiare la situazione all'interno degli stabilimenti, sia nei confronti dell'azienda sia nei confronti del governo»

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