Effetto Benedetta, arriva la piscina. Melucci: «Sarà olimpionica e coperta»

Effetto Benedetta, arriva la piscina. Melucci: «Sarà olimpionica e coperta»
di Nicola SAMMALI
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Mercoledì 31 Luglio 2019, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 13:00

Sarà festa per Benedetta Benny Pilato nella sua Taranto, dopo la straordinaria medaglia d'argento conquistata nei cinquanta metri rana ai Mondiali di nuoto di Gwangju, in Corea del Sud, ma mentre l'amministrazione comunale prepara l'evento per la piccola grande stella appena rientrata in città, il sindaco Rinaldo Melucci ha già anticipato la sorpresa.
«A Benedetta e ai suoi giovani colleghi regaleremo anche una piscina olimpionica coperta, una delle pochissime dell'intero sud», ha scritto ieri Melucci in una nota, in cui ha parlato anche di «simboli che contano» e di «grandi imprese» che «ci danno benzina per andare avanti». Aspettando il 24 agosto.

Quel giorno, infatti, Taranto dovrebbe diventare ufficialmente la città che ospiterà i Giochi del Mediterraneo 2025, e Benedetta potrebbe fare parte della delegazione che presenterà la candidatura a Patrasso, in veste di alfiere dello sport tarantino, come le aveva preannunciato il sindaco nel messaggio prima della finale e di quei trenta secondi testa a testa da paura con l'americana King.

Uno dei progetti di punta contenuti nel dossier con cui Taranto è candidata ai Giochi del Mediterraneo 2025 è proprio lo Stadio del Nuoto, come lo è anche il Centro Nautico, ma gli interventi riguarderanno principalmente il recupero e la riqualificazione degli impianti sportivi esistenti, per ridurre al minimo la cementificazione: ne sono un esempio la palestra Ricciardi e il vicino Campo Scuola, il Palamazzola e il Palafiom. Proseguendo sull'elemento acqua, il delegato provinciale Coni Michelangelo Giusti ha ricordato che «a Taranto ci sono tre impianti di ottimo livello per il nuoto, ma sono sufficienti solo per la pratica ordinaria, non sono omologati per gare e competizioni di livello nazionale o internazionale: per portare a Taranto eventi importanti di nuoto e di pallanuoto, quindi anche turismo, servono impianti importanti e lo stadio del nuoto sarà un impianto importante».

Giusti ha esaltato Benny, «l'enfant prodige del nuoto. Il futuro è suo: penso che l'Italia e il nuoto possa fare affidamento su questa ragazza che crescerà ancora, però mi piace ricordare che Taranto ha sfornato tanti campioni e ne continua a sfornare anche in altre discipline». Se con le parole di Melucci sembra allora avvicinarsi la realizzazione della piscina olimpionica a Taranto, quelle del delegato Coni spostano l'attenzione sulle strutture per le altre discipline, come l'atletica leggera. «Il campo scuola verrà completamente rivoltato come un calzino: ad oggi è in uno stato totale di abbandono ma sono previsti grandi interventi, con la Ricciardi diventerebbe un'area davvero interessante per lo sport».
Tornando ai simboli e alle grandi imprese, «la splendida Benedetta Pilato, con la freschezza, l'energia, la genuinità e quella promessa di futuro dei suoi 14 anni - ha detto Melucci - è anche questo per Taranto. E analoga considerazione si può certamente compiere per il dodicenne velista Federico Quaranta, che si è appena seduto sul tetto d'Europa della sua disciplina».

Dalla vasca alla rada. Con il centro nautico troverebbero di nuovo maggiore spazio le discipline del mare, che negli ultimi anni stanno tornando a crescere, ma necessitano di un riferimento per uno sviluppo più vicino alle possibilità di una città che di mari ne ha due. La medaglia d'argento di Benny potrebbe essere la scintilla che innescherà il processo di cambiamento studiato dal Comune di Taranto sul piano delle strutture sportive, come avrà modo di valutare l'assemblea generale del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo tra meno di un mese.

«Siamo persone, non macchine, nel lavoro e negli sforzi quotidiani abbiamo bisogno di stimoli, di visione, di entusiasmo - ha commentato il sindaco -.

Una comunità che si riscopre orgogliosa, che si accorge che niente è più impossibile, che anche in riva allo Ionio possono realizzarsi modelli virtuosi, piccole utopie, nonostante tutto. La conferma che non saranno i lamenti a farci rialzare ma che il sacrificio e la programmazione possono tutto. Ma il regalo più grande - ha concluso - se lo sta facendo Taranto, che per troppo tempo ha voltato le spalle alla sua ricchezza, alla sua bellezza e che ora torna a vivere pienamente il suo mare e le sue potenzialità».

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