Consiglio comunale, mancano i numeri anche con la maggioranza extralarge.

Consiglio comunale, mancano i numeri anche con la maggioranza extralarge.
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Giovedì 30 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:18

Il recentissimo allargamento della compagine che appoggia il Melucci bis non pare aver risolto i problemi in maggioranza. Ieri, infatti, se non fosse stato per il senso di responsabilità di alcune forze di opposizione, i lavori consiliari non sarebbero neppure iniziati a causa della mancanza di numeri. 

I numeri

I consiglieri di maggioranza presenti all’inizio della seduta del consiglio comunale erano appena 13, così come ha fatto notare il consigliere della Lega Francesco Battista quando ha chiesto l’anticipazione del punto relativo ai lavori di completamento delle reti idrica e fognaria a San Vito, Lama e Talsano, approvato poi all’unanimità. «Chiediamo l’anticipazione del punto - ha spiegato Battista - per correttezza verso i cittadini perché si rischia di perdere i finanziamenti. Dopo un allargamento ampio della maggioranza, ora sono in 13 ed i numeri li mantiene la minoranza». 
Dello stesso tenore l’intervento del consigliere di Forza Italia Massimiliano Di Cuia: «Chi resta in aula lo fa per senso di responsabilità perché il provvedimento riguarda un problema atavico per chi vive a San Vito, Lama e Talsano.

Chi non vota vada poi in campagna elettorale da quei cittadini a cui manca acqua e fogna». Nel frattempo, sono arrivati in aula altri consiglieri di maggioranza.

Il consiglio ha poi approvato il regolamento per l’acquisizione, la gestione ed il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, mentre non è stato possibile approvare l’immediata eseguibilità delle modifiche al regolamento per la concessione di rateizzazione delle entrate locali perché è venuto meno il numero legale. 
Il presidente del consiglio Piero Bitetti ha aperto i lavori leggendo un documento sul tema della violenza contro le donne. «Con questo messaggio congiunto, - ha detto - che unisce in un’unica voce i presidenti dei consigli comunali delle principali città italiane, chiediamo ai nostri rappresentanti parlamentari di agire in maniera celere per contrastare un fenomeno che purtroppo è in costante crescita e dichiariamo la nostra piena condanna a qualsiasi atto di violenza». 
A seguire, un minuto di silenzio per onorare la memoria di Giulia Cecchettin, di Vincenza Angrisano di Andria e delle altre vittime di femminicidio, del giornalista Angelo Caputo e dei militari che hanno perso la vita l’altra sera in un incidente stradale. Il consiglio di ieri dal punto di vista politico riveste un’importanza particolare, perché fotografa gli equilibri tra le forze politiche della nuova maggioranza. Una maggioranza ben diversa rispetto a quella scelta dagli elettori alle ultime Amministrative. 


Per prima cosa occorre registrare il passaggio di Adriano Tribbia e Patrizia Mignolo in Italia Viva, l’adesione ad Italia Viva del neo consigliere Filippo Illiano, primo dei non eletti in Taranto 2030, che subentra all'assessore Angelica Lussoso, da ieri in quota, insieme al collega Cosimo Ciraci, ad Italia Viva. Tutti questi movimenti hanno determinato il sorpasso del Pd, che ha cinque consiglieri, da parte di Italia Viva che ha ora sei consiglieri, oltre ad un consigliere federato. L’ascesa dei renziani avrebbe creato un certo malumore tra i partner della prima ora, primo fra tutti Paolo Castronovi del Psi che da ieri, a causa dell’esclusione dalla giunta di Laura Di Santo, non fa più parte della maggioranza. «A questo gioco al massacro - ha scritto in una nota - non possiamo più sottacere. Rimane la nostra disponibilità a ragionare con chi per il bene della nostra comunità è disposto a mettere in discussione le gratificazioni ricevute. È evidente che malgrado gli allargamenti il consiglio comunale è in perenne bilico».

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