Il Ramadan per un atleta non è semplice da gestire, ma lo si fa. E qualcuno, ascoltando il racconto di Walid Cheddira a Dazn, avrà capito quante possano essere le difficoltà. Era apparso poco brillante nelle ultime uscite, l'attaccante del Bari (già 20 reti in stagione).
Il racconto
«Siamo a digiuno durante la giornata, dall'alba al tramonto - ha raccontato Cheddira -. Durante le partite e gli allenamenti, cerco di dare il massimo ma si vede un po'. Per noi è una cosa così tanto importante, che tutto il resto passa in secondo piano. Poi è quasi finito questo periodo. Deroghe? Sì, ci sono, però non devono essere prese come delle scuse. Se riesci a fare digiuno e a giocare senza sentirti male, devi farlo. La scelta è personale ma diventa quasi collettiva, per noi è troppo importante. La prima cosa che mangio dopo il tramonto? Non ho voglie particolari. Spezzo il digiuno con datteri e acqua. Poi dopo vado subito a cena, tanto sono le 19.30 e integro con carboidrati, pesce, verdure». Ma la cosa più buona che si possa mangiare a Bari è la focaccia.
Sulla città, Cheddira, ha detto: «Bari è fantastica perché le persone la rendono fantastica».