Pasculli, Loddi e Francioso in coro: "Lecce, sgombra la mente e tornerai a far gol"

Pedro Pablo Pasculli (a destra) con Beto Barbas
Pedro Pablo Pasculli (a destra) con Beto Barbas
di Antonio IMPERIALE
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Mercoledì 26 Aprile 2023, 05:00
Gol cercasi, disperatamente. Il pallone che gonfia la porta avversaria è un ricordo lontano, o quasi. È accaduto una sola volta, nelle ultime otto giornate, un tempo diverso rispetto a quello dei sogni, con il Lecce lassù in classifica alle costole di qualche grande. Poi è stato uno scivolare impietoso. Un solo pareggio, sette sconfitte. Ed i punti in classifica sono rimasti quelli che aveva Fabio Liverani, nel suo amaro anno di serie A. Gol cercasi, allora, immediatamente, a partire da venerdì prossimo, al Via del Mare, contro l’Udinese, alle sei e mezzo della sera. Lecce, perché non segni più? Lo abbiamo chiesto a tre bomber di razza che hanno fatto la storia di casa nostra: Fortunato Loddi, Pedro Pablo Pasculli e Mino Francioso.
«È giusto dire che un calo, a questo punto della stagione, è normale, lo stesso Napoli non è più quello di prima. A me spiace vedere il Lecce che soffre - dice Pasculli, il campione del mondo del 1986 -. Il Lecce vivrà un finale decisivo, partite fondamentali quelle che giocherà in casa, con un pubblico che so bene quanto sia importante. Il problema del gol non è solo un problema degli attaccanti, a loro la squadra deve dare ogni opportunità. Il Lecce credo che viva un problema mentale, non riesce ad esprimere ciò che dava prima. Non lo aiuta nemmeno la fortuna. Vedi quel clamoroso palo di Banda contro il Milan, contro una squadra con giocatori di ben altro valore, contro la quale poteva pure venir fuori una sorpresa visto che nel calcio nulla è scontato. Trovare gli attaccanti giusti non è facile, basta pensare che la Nazionale è andata a trovarlo in Argentina. Forse a questo punto ci si poteva tenere uno come Coda, per esperienza e personalità, senza entrare nel merito delle necessarie, rispettabili valutazioni della società. Colombo comunque è cresciuto nel Milan, non ha giocato molto, ma ha il suo valore. Come Ceesay. Un ottimo giocatore è Strefezza, taglia la difesa, veloce, rapido, forse non sta dando il massimo in questo periodo, accusando magari un po’ di stanchezza, diventa determinante quando va sul fondo e mette al centro. Ha il vantaggio del gran tiro e con il Milan appena entrato è andato già vicino alla segnatura. Il gol però non lo si cerca solo in area. Anche da fuori, bisogna provarci e purtroppo lo fanno poche squadre. Io credo nella salvezza, anche se bisogna vincere subito, il Verona sta risalendo di corsa».
Opinione diffusa, quello che si tiri poco da fuori, in porta. Lo dice pure Fortunato Loddi. «In serie A le difficoltà sono molte, per segnare ci sono più modi, e fra questi quello di provare a tirare senza aspettare necessariamente l’arrivo in area. Il Lecce ha avuto una flessione magari in rapporto alla preparazione iniziale che prevedeva quell’avvio velocissimo che ha riscontro adesso nel fiato corto di qualcuno come Strefezza, giocatore determinante. Si pagano anche molti errori, vedi gli autogol, con Fiorentina e Napoli, si buttano troppi palloni. Ho visto dei miglioramenti nelle ultime due partite. Col Milan c’era da fare i conti con l’altezza e la velocità di Leao. È una squadra giovanissima, il Lecce, che paga errori di gioventù, come quel palo di Banda domenica scorsa. Gli attaccanti poi vanno ad annate. Vedi Di Francesco che vale più di quello che sta dando. Colombo fa la sua parte, credo che valga di più di quello che si intravede. In zona gol bisogna sfruttare anche i centrocampisti, ai quali va chiesto di provare a sorprendere i portieri con il tiro da fuori. In questo finale ci vuole tranquillità, tornare al progetto iniziale, guai a piangersi per la paura di non farcela».
Mimmo Francioso ha appena smesso l’allenamento con i giovani talenti del Sassuolo quando risponde al telefono. «Purtroppo quando non vengono i risultati si tirano subito in causa gli attaccanti. Io dico di stare sereni. Certo, è rientrato il Verona, c’è lo Spezia a un passo, sono tre-quattro squadre a giocarsi un posto nelle partite che restano, nel corso delle quali i gol sono cruciali, anche se accade che possa essere utile pure uno 0-0. Il Lecce ha gli attaccanti buoni per la categoria. Strefezza è un esterno che ha fatto abbastanza per il suo ruolo. Mi sta piacendo Oudin mezz’ala offensiva per un 4-3-3 che diventa 4-2-3-1. Può aiutare molto nelle conclusioni. Colombo è un giovane ottimo attaccante che ha bisogno di esperienza, mi sta bene anche Ceesay. È vero, ci mancano i tiri da lontano. Nel mio Lecce quando non giravamo noi c’erano i vari Casale, Mazzeo, De Patre. Il Lecce di Baroni deve provarci. È una neo promossa e va aiutata. Ci vuole calma. Si salverà». Parola di bomber.
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