Profumo di Champions: il Lecce scrive la storia

Profumo di Champions: il Lecce scrive la storia
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Domenica 24 Settembre 2023, 05:00

Difficile non pensarci. Difficile non guardare la classifica di Serie A. I tifosi del Lecce se la godono. Alla grande. Altro che metterla sottosopra. Non era mai successo un avvio, così, in Serie A: tre vittorie e due pareggi per un totale di 11 punti. La vittoria contro il Genoa ha proiettato, a gara appena finita, il Lecce al secondo posto alle spalle della capolista Inter. Poi ieri pomeriggio il Milan, vittorioso sul Verona, ha superato i giallorossi, sempre secondi momentaneamente dietro la coppia capolista Inter (che gioca oggi) e Milan, e davanti alla Juventus battuta 4-2 dal Sassuolo. Quella linea sotto la quarta posizione tiene la squadra allenata da D’Aversa dentro il ranking Champions League. Se il campionato finisse oggi permetterebbe al Lecce di partecipare per la prima volta nella storia del club giallorosso alla prossima Champions League. Sbarcare in una competizione europea: è il sogno ancora non realizzato dei tifosi del Lecce. Chissà. Intanto si sogna. Tanto non costa nulla. È importante, però, dopo, non perdere l’equilibrio; non svegliarsi improvvisamente come se tutto fosse stato un incubo. Non lo è. 

Non si parla d’altro in città, in provincia. La posizione in classifica ha creato tanto stupore. Sia nei tifosi che seguono da vicino le vicende di Strefezza e compagni, sia negli addetti ai lavori che, alla lettura della classifica, magari hanno una brevissima esitazione. Un dubbio. No, è proprio così: Lecce terzo. E per questa giornata sarà così. È giusto godersi il momento. Ritagliare la classifica e incollarla nel quaderno dei ricordi. È storia. Una posizione che oggi dopo cinque giornate non regala nulla, è vero. Anzi, come detto, fa sognare, ma regala pure la speranza di vivere una stagione senza troppa sofferenza come quella passata, quando la salvezza è arrivata all’ultima giornata. Un avvio di campionato, questo, sorprendente perché la squadra è stata rinnovata in ogni reparto. All’anagrafe della Serie A, però, quella del Lecce è la carta d’identità con l’età media più bassa. Ad essere sottosopra sono in queste ore i sentimenti dei tifosi del Lecce. Un pokerissimo di risultati positivi in avvio di stagione è riuscito solo al tecnico D’Aversa, che venerdì sera davanti ai 27 mila del Via del Mare ha messo la freccia sulla squadra di Zdenek Zeman. Nel 2004-2005 la formazione giallorossa allenata dal tecnico boemo infilò quattro risultati utili consecutivi. Adesso il primato da eguagliare e superare è quello della squadra allenata da D’Aversa. Chissà quanto passerà prima di dover riscrivere un altro primato. Intanto la storia è adesso e l’ha scritta pure una società che ha stabilito delle regole precise per attivare quella sostenibilità di cui aveva bisogno il club giallorosso. Questo è solo l’inizio. E la classifica non sarà sempre questa. Impossibile paragonarsi ai top club del campionato italiano, avere lo stesso passo di squadre che hanno in rosa top player di livello europeo e mondiale. Mentre il Lecce mostra con orgoglio pure cinque ragazzi provenienti dalla formazione Primavera. E altri sconosciuti i cui nomi non si ricordano facilmente. 

Quello del Lecce è il calcio dei poveri, ma ricchissimo di idee e principi. Di convinzione. Come quella che una società come il Lecce non può prescindere dal proprio Settore Giovanile, avviato alla ricostruzione appena tre anni fa quando è tornato Corvino che quindici anni prima aveva portato pure due scudetti Primavera. Dalle ceneri del vivaio è arrivata una promozione in Primavera 1, una salvezza e uno scudetto, quello cucito oggi sul petto. La programmazione di questa società, riemersa dal pantano della Serie C dopo sei lunghissime e tormentate stagioni, sta dando i suoi frutti: già due promozioni in A e altrettanti campionati nell’Olimpo del calcio italiano. E poi la salvezza della passata stagione. Un altro successo è godersi il Via del Mare pienissimo. Ormai da diversi anni il pubblico di fede giallorossa si è riavvicinato alla squadra grazie pure alle politiche del nuovo corso societario. Uno spettacolo nello spettacolo. Classifica alla mano. E nel verso giusto.

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