Il Lecce batte il Genoa ed entra nella storia: 5 turni di imbattibilità e secondo posto

L'urlo di gioia di Oudin
L'urlo di gioia di Oudin
di Lino DE LORENZIS
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Sabato 23 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:58
Un grande Lecce piega la resistenza di un Genoa piccolo, piccolo nonostante l’organico grandi firme a disposizione del tecnico Gilardino e per una notte si regala il secondo posto in classifica solitario, alle spalle della capolista Inter e davanti a Juventus e Milan. Non era mai accaduto nei precedenti diciassette campionati di serie A. E c’è di più: per la prima volta nella storia, la squadra salentina rimane imbattuta nelle prime cinque giornate di campionato portando in dote un bottino di 11 punti. Un percorso che, ahinoi, sarà difficile ripetere negli anni futuri.
Eroe della serata è stato uno dei tanti francesi del gruppo, Remi Oudin, a conferma della bravura di mister D’Aversa che, ancora una volta, ha dimostrato di saper leggere bene la partita apportando le mosse giuste dalla panchina. Una gara dominata sin dal fischio d’inizio da capitan Strefezza e compagni, con gli avversari rimasti in inferiorità numerica al tramonto della prima frazione per l’espulsione di Martin e con il pallone che non voleva proprio saperne di entrare nella porta difesa da Martinez. Da qui l’idea della panchina giallorossa di abbandonare al minuto 33 il 4-3-3 per passare ad un modulo ultra offensivo, il 4-2-4, con Piccoli in coppia con Krstovic e con Almqvist e Sansone sulle ali. Proprio in una delle tantissime azioni d’attacco confezionate dal Lecce al minuto 38, vale a dire a cinque minuti dalla mossa di D’Aversa, il mago francese ha tirato fuori dal cilindro un sinistro da fuori area che, con la complicità di un avversario è finito alle spalle di Martinez che fino a quel momento si era fatto notare soprattutto per le continue perdite di tempo. A quel punto, con un’altra mossa saggia, D’Aversa ha richiamato in panchina Krstovic per inserire Blin, probabilmente l’uomo più prezioso del gruppo, sia in campo che nello spogliatoio. L’equilibratore ha fatto per intero la sua parte contribuendo alla conquista della vittoria nonostante il tentayivo disperato di Gilardino che nel finale ha mandato in campo altri due attaccanti, compreso quel Malinovskyi che contro il Lecce, in passato, aveva sempre fatto grandi cose. Questa volta però anche lui ha dovuto chinare il capo con il suo Genoa dinanzi alla netta superiorità di un Lecce che, probabilmente, sta sorprendendo anche lo stesso D’Aversa. 
Anche il primo tempo è stato un mologo della squadra di D’Aversa che ha costretto il Grifone alla difesa ad oltranza. I giallorossi hanno attaccato indifferentemente su entrambe le corsie laterali dove le catene hanno funzionato bene. Merito degli interpreti: Gallo, Rafia e Strefezza a sinistra, Gendrey, Kaba e Almqvist dall’altra. L’obiettivo era quello di mettere Krstovic nelle condizioni di segnare e basta guardare il taccuino per avere contezza dell’importanza che il montenegrino per i salentini. Krstovic infatti anche nel primo tempo è entrato in tutte le azioni d’attacco del Lecce e soprattutto di testa ha giganteggiato tra i giganti della difesa genoana. I ragazzi di D’Aversa come detto hanno sfiorato la rete in almeno sei occasioni, il clou al 22’ quando Gallo ha pennellato un pallone nel cuore dell’area per il numero 9 in maglia giallorossa che è sfuggito alla marcatura dei difensori mandando di testa il pallone sulla traversa. Tutta la squadra ha giocato bene anche se alcuni singoli in particolare si sono esaltati davanti ai circa 28 mila cuori giallorossi. Almqvist ad esempio ha fatto diventare matto Martin che nel giro di 27 minuti ha rimediato due ammonizioni, sempre per fallo sullo svedese. Poi nella ripresa è arriva la svolta firmata Oudin. Ora bisogna recuperare in fretta le energie perché tra tre giorni è in programma la sfida sul campo della Juventus.
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