Le nazionali italiane di pallavolo in udienza da Papa Francesco, guidate dal presidente della Fipav, il pugliese Giuseppe Manfredi e dal commissario tecnico della selezione maschile, Fefè De Giorgi, anche lui pugliese (di Squinzano). È stata una mattinata da ricordare per il volley italiano, dopo l'estate delle grandi soddisfazioni. Il pontefice ha accolto i giocatori (tra uomini e donne, una delegazione di circa 200 persone) e ha recitato un discorso nel quale vi erano numerosi riferimenti "tecnici" ai gesti della pallavolo. Per fare un esempio: il muro.
Il discorso di Papa Francesco
«Per opporsi all’attacco, si fa il muro.
Di seguito il discorso completo di Papa Francesco:
Ha preso la parola, il presidente della Fipav, Giuseppe Manfredi, che ha ricordato come la Federazione abbia scelto di portare un solo simbolico dono al pontefici ma al contempo di regalare palloni e magliette ai bimbi del Pediatrico Santa Marta: «Santità, a nome della Federazione Italiana Pallavolo e di tutto il movimento pallavolistico italiano desidero esprimerLe i più sinceri ringraziamenti per averci concesso quest’udienza.
Avremmo voluto presentarci con tanti regali per dimostrarLe la nostra gratitudine e il nostro affetto, invece le doneremo solo un presente simbolico, ma per noi molto significativo: la maglia azzurra, insieme alla medaglia d’Oro conquistata dalla nazionale italiana agli ultimi Mondiali, una tra le tante vinte dalle nostre squadre nel corso del 2022. Sperando di farLe cosa gradita abbiamo preferito regalare ai bambini del Dispensario Pediatrico Santa Marta del materiale d’abbigliamento, oltre a dei palloni, in maniera da permettergli di giocare e divertirsi.
La nostra scelta è stata dettata da quello spirito d’inclusione sincero e gratuito che da sempre caratterizzano la pallavolo».
Il commento di De Giorgi
A margine dell'evento il commento di Fefè De Giorgi sul momento della pallavolo: «Seguiamo il nostro percorso senza pensare alle Olimpiadi. Facciamo una strada senza caricarci di meriti e demeriti. Guardiamo all'europeo in casa e alla qualificazione per Parigi». «Riconfermarsi è la parte più complicata nello sport, significa che devi migliorare senza fermarti - ha aggiunto - Quello che abbiamo vinto non ci dà bonus, anzi chi ci affronterà sarà ancora più determinato. Bisogna avere fame, e io ne ho ancora tanta».
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