Fiera, gli ultimi ritocchi. Le aspettative sono alte: «Vetrina senza paragone»

Fiera, gli ultimi ritocchi. Le aspettative sono alte: «Vetrina senza paragone»
di ​Beppe STALLONE
4 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:44

Quella dello scorso anno è stata la Fiera del Levante della rinascita, dopo la pausa del 2021 dovuta alla pandemia. E per l’edizione che si inaugura domani le aspettative sono altrettanto evidenti. Ovviamente è quanto auspicano gli organizzatori e i nuovi vertici della Nuova Fiera del Levante. I visitatori furono 200mila nel 2022, con una copertura espositiva ridotta a causa dell’area tuttora occupata dall’ospedale Covid. Anche la copertura social fu notevole con due milioni e mezzo su Facebook e 600mila su Instagram.

L'edizione 2023

Il numero degli espositori quest’anno sarà più o meno lo stesso dello scorso anno e cioè 300. Da un punto di vista economico la Fiera del Levante rappresenta non solo un’occasione per gli espositori di accrescere il fatturato, ma per la città significa un ritorno anche in termini di indotto, 150 milioni di euro compresi i settori della ristorazione e alberghiero. 
«La Fiera del Levante è una importante vetrina internazionale per il panorama del terziario della impresa di Bari e della sua provincia. È indubbio – afferma la presidente di Confesercenti Bari, Raffaella Altamura - che la sua rilevanza sia necessaria, il fatto che venga realizzata è un elemento importante per il tessuto economico del nostro territorio.

Siamo contenti che nonostante le tante difficoltà e gli impedimenti che si sono susseguiti, la Fiera venga comunque portata avanti con grandi sforzi del team organizzativo, delle associazioni di categoria e delle imprese che vi partecipano. È anche vero che negli anni il modo di vendere, di posizionarsi sul mercato, effettuare il commercio insomma, è completamente cambiato. Dal periodo in cui la Fiera del Levante aveva una risonanza ancora più grande ad oggi le cose sono cambiate, probabilmente è necessario avviare un processo di innovazione. Le fiere tematiche sicuramente sono una strada interessante, il fatto di settorializzare, specializzare varie tipologie di esposizioni è importante. È necessaria una bonifica, una ristrutturazione del quartiere fieristico, che sia all’altezza della città di Bari che sta assurgendo in questi ultimi anni a capitale europea, meta turistica e la Fiera non può restare ferma nella sua struttura e immagine a quello che era 20 anni fa. È un processo che non sarà semplice, non sarà facile, noi ci auguriamo che la nomina di Gaetano Frulli, che anche generazionalmente è più vicino a noi, alle nuove generazioni di imprenditori, possa andare in questa direzione e quindi abbia una visione analoga e intraprenda questo percorso». 

La Fiera nella storia


Certo se si paragonano i numeri attuali con quelli gloriosi di qualche decennio fa effettivamente c’è da riflettere, anche se con l’istituzione della Nuova Fiera del Levante i segnali di rinnovamento ci sono. Negli anni Novanta i visitatori sfioravano il milione, nel 2020 sono stati appena 80mila. Tra il 2014 e 2017 la Fiera del Levante ha rischiato di chiudere, per sempre. Di fallire sotto i colpi di un buco di circa 8 milioni di euro. Sotto la gestione di Ugo Patroni Griffi il difficile rilancio e il salvataggio, dovuto anche all’ingresso nella compagine societaria di Bologna Fiere. Ma anche dopo aver evitato il crac la Campionaria non è ancora tornata ai suoi antichi splendori. Negli ultimi anni l’edizione tuttora di rilievo è stata quella del 2019 con 300mila visitatori. Quanto alle possibili ricadute economiche sulla città, non paiono così rilevanti. «La ricaduta su Bari l’ha generata molto di più il terminal crociere per esempio – continua Raffaella Altamura - quella della Fiera è un’azione che si svolge in quell’area cittadina, difficilmente la gente poi si sposta in città. La Fiera è un punto di riferimento per le imprese e nel fine settimana per le famiglie anche con eventi infrasettimanali, concerti e altro. Si svolge tutto all’interno dove ci sono anche strutture per accogliere la gente anche dal punto di vista gastronomico. La vera ricaduta la hanno le aziende che espongono e quindi poi fatturano maggiormente durante il periodo fieristico perché hanno un’altra vetrina in cui mostrarsi, oltre quella fisica e quella in rete. Pensiamo all’automotive, oltre ai negozi, quest’anno c’è grande spazio all’artigianato. C’è poi – conclude Altamura – un altro contesto importante, quello istituzionale. Infatti durante la Fiera sia la Regione Puglia che il Comune di Bari svolgono una serie di convegni rilevanti e il contenitore fieristico diventa un modo, soprattutto per noi associazioni di categoria, per incontrare le istituzioni e confrontarsi su temi rilevanti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA