Curcuruto: «I trasporti per ricucire. Il "nessuno resti indietro" ormai al centro di tutto»

Curcuruto: «I trasporti per ricucire. Il "nessuno resti indietro" ormai al centro di tutto»
di Beppe STALLONE
4 Minuti di Lettura
Sabato 21 Ottobre 2023, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 12:12


Annamaria Curcuruto, architetto, per 16 anni è stata a capo della ripartizione Urbanistica del Comune di Bari, quindi assessore regionale all'Urbanistica e poi ai Lavori pubblici, dal 2020 è assessore alla Visione urbana del comune di Andria.


Il volto di Bari in questi ultimi anni è cambiato?
«Certamente sì. C'è stata grande cura per la mobilità sostenibile, con il potenziamento delle ciclabili e un'attenzione alla fluidità del movimento delle auto, garantite anche da una serie di rotatorie fatte per rallentare i flussi di traffico e orientarli in maniera corretta. Tutto questo, insieme a un'attenzione per le manutenzioni, ha contribuito all'immagine di una città che funziona».


La realizzazione di progetti urbanistici, alcuni dei quali già in atto, comporteranno dei mutamenti radicali. Con lo spostamento del fascio di binari, due quartieri come Japigia e Madonnella avranno un affaccio diretto sul mare.
«Sì, certamente.

Erano state individuate, dal documento preliminare e programmatico, approvato dal Consiglio comunale nel 2011, tra le azioni strategiche di quella che doveva essere la pianificazione urbanistica. Adesso trovano attuazione diretta attraverso la possibilità di accedere ai finanziamenti del Pnnr. La valorizzazione della costa sud richiederà anche un'integrazione con gli interventi dei privati per aver un maggior presidio sul territorio attraverso l'apertura di attività economiche di tipo turistico, ricettivo, commerciale, sportivo, probabilmente a gestione privata, che garantiscano il presidio del territorio».


Uno dei temi cari all'amministrazione Decaro è stato quello della ricucitura fra centro e periferia, un'azione che deve essere completata.
«La prima ricucitura la si fa attraverso la mobilità. Per le città grandi di oltre 300mila abitanti, il tema della accessibilità è fondamentale. Inizialmente, quando sono sorti, quartieri come il San Paolo forse erano stati concepiti volontariamente a distanza, forse per creare una distanza fisica oltre che sociale. Oggi la mobilità certamente riavvicina la gente al centro e viceversa».


Presto avremo le nuove linee veloci, il Brt.
«Certo. È quel concetto poi enunciato anche in altre sedi urbanistiche del "nessuno resti indietro", enunciato nella manifestazione dell'Onu Habitat III nel 2016 a Quito, che poi è uno slogan anche sociale di papa Francesco. Questo significa che reciprocamente ci deve essere questa connessione fra centro e periferia. Le periferie devono avere i loro servizi di vicinato, la città dei 15 minuti, ma ci deve essere una mobilità che ti consenta di raggiungere tutti i servizi che puoi trovare nel centro della città. Una città larga e lontana è una città che costa alla municipalità».


Altra grande opera è il progetto di rifacimento della stazione centrale, progetto Fuksas, che ricucirà un'altra area centrale.
«Sì e quello era il primo progetto strategico, la riconnessione dei due lati della città. L'idea fu quella e io ero responsabile del procedimento proprio di quel concorso. Chiaro che affidando come soggetto attuatore a Rfi la realizzazione del progetto Fuksas è inevitabile che abbia una serie di adattamenti secondo le necessità normative, di sicurezza della ferrovia».


Ci sono anche due aree che verranno trasformate, quella del Castello che si unirà al porto e quella a nord zona San Cataldo.
«Il concetto dell'apertura del porto alla città, viene superata sia nella zona di Santa Chiara con il parco del Castello, anche se bisognerà vedere come realizzarlo per i livelli di viabilità, e sia a San Cataldo dove si realizzerà il porto turistico con i servizi. Anche Bari, come Trieste dove c'è una piazza fra le più belle d'Italia, il porto turistico, il porto industriale, può avere una graduazione con una spiccata propensione di alcuni punti di apertura alla città. E sarà una cosa bellissima».


Su quali direttrici si dovrà ancora sviluppare Bari?
«Intanto deve realizzare tutti questi progetti e creare le condizioni per cui le opere pubbliche generino, anche attraverso le attività private, economia e socialità, perché altrimenti non si realizzano gli effetti della rigenerazione urbana, ma solo le opere pubbliche».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA