Bonerba: «Idee condivise. Ora periferie da avvicinare»

Bonerba: «Idee condivise. Ora periferie da avvicinare»
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Sabato 21 Ottobre 2023, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 12:09

«Bari è una città che sta crescendo, noi come Ance continueremo a vigilare sulle infrastrutture, sulla mobilità green e sui progetti che portano finalmente a riconquistare l'approccio sul mare. Un'idea che abbiamo avanzato noi insieme a Confindustria e Legambiente e che il Comune ha fatto sua». Nicola Bonerba, presidente dell'Ance Bari Bat, parla della Bari del futuro in vista anche dei tanti progetti in partenza.


Cosa si aspetta per il futuro di Bari?
«Bisogna lavorare per fare in modo che sia una città europea e connessa anche dal punto di vista della sostenibilità e del green.

Ci aspettiamo che si lavori sul riavvicinamento delle periferie, cosa che abbiamo avviato già noi con i Pirp grazie ad una importante sinergia pubblico- privata. E in questa direzione il sogno nel cassetto è riqualificare il Libertà».


Un sogno difficile al momento?
«Difficile, se ci si attiene ai limiti di altezza e di distanza imposti. Una città se vuole crescere come sta dimostrando di voler fare, deve un po' sdoganare i limiti e andare in deroga, deve cominciare ad osare. Non si va avanti se si hanno "strumenti ingessati". Nel Libertà bisogna seguire l'esempio di Japigia: l'attrattività di un quartiere aumenta se si offrono servizi. Anche perché è vero che in questo momento c'è una esplosione di bed and breakfast che stanno portando ad un rilancio del quartiere, ma se si esaurisce il fascino del turismo cosa resterà nel Libertà?».


Cosa manca ancora alla città di Bari?
«Il Pug ad oggi non è stato ancora approvato dalla giunta Decaro. Ed è invece uno strumento che può aiutare in termini di perequazioni e rivisitazioni, può sdoganare dei limiti. Oggi si procede solo con varianti. Invece il Pug è un vademecum che comunque dà le linee per lo sviluppo della città. L'eventuale costa sud è un piccolo tassello di quello che deve essere una città: non "bigger ma better". Non deve espandersi, ma bisogna lavorare su quello che c'è».


Qual è il problema maggiore in questo momento per gli imprenditori edili?
«La manodopera. Stiamo perdendo la manodopera storica, parlo dei carpentieri, dei vecchi muratori, non è solo un problema di tecnici. E su questo fronte stiamo lavorando con le scuole e le università. Ad esempio abbiamo attivato un Its dell'edilizia con corsi per 25 ragazzi che partiranno in questo mese. Stanno partendo tanti cantieri importanti e dobbiamo prepararci al ricambio delle persone».
S.Del.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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