​La ricetta dell’archistar Boeri per la città di Bari: «Meno parcheggi e più alberi contro il surriscaldamento»

La ricetta dell’archistar Boeri per la città di Bari: «Meno parcheggi e più alberi contro il surriscaldamento»
di Adalisa MEI
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 20:41

«Ci piacerebbe portare anche a Bari tutto quello che abbiamo imparato in questi anni». Nell’aula magna “Domus Sapientiae” del dipartimento di architettura, costruzione e design, nel Campus di via Orabona di fronte a centinaia di studenti, l’archistar italiana Stefano Boeri ha tenuto la sua lectio magistralis: “Green Obsession, visioni di forestazione urbana”.

L'urbanista ospite dell'Università 


L’affermato architetto nonché urbanista milanese intende portare anche a Bari l’esperienza del bosco verticale di Milano e sperimentata anche in diverse città del mondo. La lectio ha riguardato il tema dell’integrazione tra natura vivente e architettura, verso un nuovo modo di progettare e abitare le città contemporanee, attraverso la forestazione urbana. Tra i progetti che sono stati presentati, anche il nuovo edificio previsto sul lungomare Vittorio Veneto di Bari. Nello stesso capoluogo pugliese sorgerà infatti un “Bosco verticale” progettato da Boeri sul modello di quanto già realizzato a Milano. Sarà un palazzo di otto piani di altezza con circa 130 appartamenti di varie metrature, con ampie terrazze e complessivamente 100 alberi e quasi 20mila arbusti.

All’incirca 100 gli alberi che saranno sui piani di copertura dell’edificio. 

«L’equivalente di un ettaro di un parco – ha precisato Boeri – è prevista anche una corte interna con circa 9mila metri quadri di verde. Questo è un piccolo contributo ad una idea diversa per Bari». Secondo quanto ha spiegato agli studenti l’architetto «in questa fase è importante il tema del “verde urbano” perché non abbiamo solo il problema estetico di assenza di superfici vegetali, o di produzione eccessiva di anidride carbonica nelle città. Ma abbiamo il problema del surriscaldamento in Italia e nelle città dell’Europa meridionale. Questa - ha precisato - è una delle ragioni del nostro lavoro che promuove la forestazione, la creazione di nuove superfici boschive nelle città, laddove è possibile sostituendo ai parcheggi le aree alberate. Oggi - ha spiegato ancora - non dobbiamo fare i conti solo con l’inquinamento dell’aria, ma anche con il calore. Questo ultimo sarà il grande ostacolo che dovranno affrontare tutte le città anche italiane, tra cui anche Bari. Aumentare le superfici verdi e le superfici alberate vuol dire aumentare quindi le aree ombreggiate. Ciò comporta la costruzione di un edificio che ha il verde sulle facciate non solo come componente estetica e ornamentale ma che svolgerà un ruolo determinante diventando anche un modello di riferimento per altre opere architettoniche». 


Quanto a Bari Boeri ha poi spiegato: «Ritengo importante quello che ha dichiarato il sindaco sull’aumento delle superfici verdi. Certo - ha precisato - quantitativamente la sfida si gioca su tutta la città, però, può essere un modello di riferimento per pensare ad un modo nuovo di fare architettura». Durante la lectio si è anche illustrato quelle che potrebbero essere le prospettive per il capoluogo pugliese. «Milano ha fatto negli ultimi sette anni dopo l’Expo un’accelerazione importante sulla presenza di superfici vegetali, verdi, tra cui parchi e giardini. Abbiamo lanciato il progetto Forestami per piantare 3 milioni di alberi entro il 2030 a Milano, e ne abbiamo già piantati oltre 460mila nonostante il Covid e la siccità. Quindi - ha commentato - credo che sarà una sfida importantissima quella che Bari sta portando avanti».
L’architetto ha inoltre voluto approfondire anche il tema dell’acqua: «Stiamo sperimentando in Egitto e negli Emirati Arabi delle modalità di manutenzione che riducono al minimo il consumo d’acqua e che puntano al riciclo dell’acqua “grigia” o delle “acque nere”, raccogliendo le acque piovane».
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