Puglia, la partita vaccino: 105mila primi beneficiari e 11 ospedali per le dosi

Puglia, la partita vaccino: 105mila primi beneficiari e 11 ospedali per le dosi
di Vincenzo DAMIANI
4 Minuti di Lettura
Martedì 15 Dicembre 2020, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 12:49

Il 15 gennaio è la data indicata dal commissario Domenico Arcuri per l'avvio della campagna di vaccinazione di massa anti Covid che, in primissima battuta, coinvolgerà circa 105mila pugliesi, tra questi 83mila professionisti della sanità e 22mila ospiti e dipendenti delle Rsa. Ieri le Regioni hanno consegnato al commissario Domenico Arcuri i dati, nei 105mila rientrano tutti i dipendenti degli ospedali e delle Asl, compresi i dipendenti amministrativi, Sanitàservice e personale esterno; ospiti e collaboratori delle Rsa; medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Quindi, considerando che sarà necessario un richiamo, le dosi che verranno consegnate saranno circa 200mila.


Sono, invece, 11 gli ospedali individuati per lo stoccaggio delle dosi che dovrebbero essere consegnati dalle aziende produttrici nella seconda metà di gennaio, si tratta di strutture idonee a conservare a meno 80 gradi il farmaco Pfizer. Il Policlinico di Bari, che ha cinque frigoriferi che raggiungono quelle temperature, potrebbe essere scelto come centro hub. Solamente in una seconda fase inizierà la vaccinazione per gli anziani e si partirà dagli ultra 80enni: in tutto circa 255mila residenti, sarà il primo vero stress test perché bisognerà allestire i punti vaccino esterni agli ospedali e convocare coloro che avranno, nel frattempo, accettato di sottoporsi alla profilassi.

Il vaccino, infatti, sarà effettuato sempre su base volontaria. Il governo per la somministrazione di queste prime dosi non metterà a disposizione personale in più rispetto al bando che è partito qualche giorno fa ma che, secondo le Regioni, non darà una sufficiente disponibilità di personale.


Bando criticato anche dal sindacato degli infermieri italiani Nursing Up: «Un piano strategico fallace che non ha né capo e né coda. Non tolleriamo, in un sistema sanitario dove da anni il personale vive la realtà dei tagli e dell'austerity, che oggi siano sprecati fiumi di denaro pubblico per pagare agenzie esterne che ricerchino professionisti sul mercato e li assumano esse stesse direttamente, evitando quindi il coinvolgimento diretto di un Governo che nel momento più difficile, quando c'è da investire sulle proprie risorse, se ne lava le mani delegando ad altri le responsabilità», afferma il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma. «Ci chiediamo apertamente dove il commissario Arcuri pensa di trovare altri 12mila infermieri fuori dal mercato della sanità pubblica, liberi e disponibili da subito ad accettare condizioni di contratti di 9 mesi, che altro non fanno che aprire di nuovo la strada al precariato», chiede De Palma. Che aggiunge: «Perché nessuno ha pensato a coinvolgere gli oltre 30mila infermieri, su poco più di 250mila circa dipendenti di ospedali ed Asl, che operano già sul territorio e negli ambulatori, oppure gli altri 230-250mila circa tra liberi professionisti e dipendenti privati? Insomma, perché cercare uomini e donne che di fatto non ci sono, che il mercato non oggi possiede, quando buona parte di loro li abbiamo già in casa nostra?».

«La campagna vaccinale inizierà lentamente, a gennaio, in modo quasi dimostrativo, come sta accadendo in Inghilterra. Poi si aumenterà man mano, con l'arrivo di altre dosi, e si continuerà sicuramente oltre l'estate, probabilmente anche durante», ha spiegato ieri Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, durante il seminario nazionale di Farmacoepidemiologia «La valutazione dell'Uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia», organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità.


Complessivamente, sono circa 11 milioni le dosi di vaccino anti-Covid che dovrebbero arrivare in Italia nel primo trimestre del 2021 e serviranno a vaccinare le categorie individuate come prioritarie nella fase iniziale della campagna di immunizzazione. Tra queste, gli operatori e lavoratori sanitari e socio-sanitari (1.404.037 persone), il personale e gli ospiti delle Rsa (570.287) e gli anziani over ottant'anni (4.442.048). In Puglia, quindi, coloro che potranno sottoporsi alla profilassi nelle prime due fasi sono circa 305mila persone: 35mila operatori sanitari, 10mila ospiti delle Rsa, 4mila collaboratori delle strutture private e circa 255mila anziani da 80 anni in su. Le prime due aziende farmaceutiche che forniranno i vaccini all'Italia sono Pfizer-Biontech e Moderna. Queste due aziende nel primo trimestre 2021 dovrebbero fornire all'Italia da contratto rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi. La Pfizer ha già ottenuto il via libera dell'autorità statunitense per i farmaci Fda per il proprio vaccino ed il via libera dell'autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre. L'ok al vaccino Moderna dovrebbe invece arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l'Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell'incontro annunciato per il 12 gennaio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA