Sud Est, via all'operazione salvataggio: 70 milioni dal governo e commissario

Sud Est, via all'operazione salvataggio: 70 milioni dal governo e commissario
di Paola ANCORA
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Sabato 12 Dicembre 2015, 11:52

Commissariamento dell’azienda e un’immediata iniezione di liquidità per 70 milioni di euro. L’emendamento alla Legge di Stabilità destinato a salvare le Ferrovie Sud Est è arrivato ieri alla Camera, in commissione Bilancio. E sarà ora il presidente di quella commissione, il deputato del Pd Francesco Boccia, a doverne valutare l’ammissibilità prima dell’approdo in Aula, a Montecitorio, mentre il Consiglio di Amministrazione dell’azienda, nominato il 24 novembre scorso dall’assemblea straordinaria, si prepara a individuare, già nelle prossime settimane, «una società o soggetto terzo alla quale affidare, anche con una gara, il compito di redigere una due diligence per Sud Est» spiega il presidente del CdA Andrea Viero. Cioè, tecnicamente, di squadernare i conti dell’azienda, approfondire lo stato finanziario, raccogliere tutte le informazioni utili sulle operazioni effettuate in questi anni e definire anche termini e condizioni di un eventuale rilancio o risanamento futuri. «Contiamo di affidare l’incarico già ai primi giorni di gennaio» continua Viero che, non è escluso, con il via libera all’emendamento da parte delle Camere potrebbe presto svestire i panni di presidente del CdA - che con il commissariamento decadrebbe - per assumere il ruolo, e relativi poteri, di commissario straordinario. Sarà lui, poi, a dover dire quali «cause hanno determinato la grave situazione finanziaria della società, anche per consentire al socio unico (il ministero dei Trasporti ndr) di valutare le condizioni per l’esercizio dell’azione di responsabilità» nei confronti del precedente amministratore unico, Luigi Fiorillo, rimosso poco meno di un mese fa dopo 22 anni trascorsi al timone di Sud Est e diverse inchieste delle Procure di Lecce, di Firenze e della Corte dei Conti in piedi ancora oggi.

L’emendamento “salva-Fse” recepisce in toto le indicazioni fornite dal Consiglio di amministrazione nella relazione inviata al ministro Graziano Delrio una settimana fa e mirate a tenere in piedi l’azienda, schiacciata dai debiti, fino alla nomina del commissario e alla prossima ristrutturazione del debito che, a una prima stima, sfiorerebbe quota 311 milioni di euro. Insieme ai 70 milioni (inizialmente erano 90) che verranno stanziati con la Legge di Stabilità e accanto ai 26 milioni sbloccati dalla Regione come ultima tranche del contratto di servizio per quest’anno, arriveranno anche fondi Cipe per 17,5 milioni di euro riconosciuti ad Fse per alcune opere realizzate. Denari, questi, che dovranno essere utilizzati sia sul fronte dei versamenti previdenziali e fiscali, bloccati a tre mesi fa, per i 1.300 dipendenti di Fse, sia su quello del Tfr, il cui fondo è stato completamente prosciugato insieme al capitale sociale dell’azienda. Il commissario provvederà, entro 90 giorni dal suo insediamento, a predisporre un piano industriale per il risanamento che preveda, fra le altre cose, anche «la riduzione dei costi di funzionamento», fra quegli «elementi macroscopici» ai quali Viero fa cenno quando descrive la situazione di Fse.

Alcuni di questi elementi sono già finiti sul tavolo della magistratura. Per esempio il capitolo consulenze, acquisite dai Ros di Firenze e consegnate alla Procura che segue l’inchiesta “Grandi Opere”. Fra gli indagati, anche Fiorillo. «È un tema molto, molto delicato - dice il presidente Viero - che ha drenato dalla società cifre molto importanti e soprattutto per niente in sintonia con il quadro dirigenziale di Fse». Per anni sono state affidate consulenze a destra e a manca, «quelle legale assolutamente inconsuete» aggiunge Viero, nonostante la società possa contare sul lavoro di 11 dirigenti, alcuni dei quali guadagnano fino a 220mila euro annui.

Lunedì il Consiglio di amministrazione si riunirà di nuovo, a Roma, e per allora la commissione Bilancio dovrebbe aver detto la sua sull’ammissibilità dell’emendamento “salva Sud-Est”: «Mi auguro proprio - chiude Viero - che le cose vadano come le abbiamo impostate e nel tempo più breve possibile».

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