Reddito di Cittadinanza, lieve calo di richieste: la Puglia è la quarta regione in Italia

Reddito di Cittadinanza, lieve calo di richieste: la Puglia è la quarta regione in Italia
di Pierpaolo SPADA
4 Minuti di Lettura
Domenica 30 Ottobre 2022, 01:45

Negli ultimi sei mesi la spesa media dello Stato per il Reddito di cittadinanza in Puglia è stata pari a 56,7 milioni di euro. E bisogna aggiungerne 2,5 per la Pensione di cittadinanza, che continua a riguardare circa 10mila nuclei familiari. Lo dicono i numeri dell’Osservatorio dedicato di Inps. Questa regione è la quarta in Italia per incidenza di Reddito e Pensione di cittadinanza sulla quota totale nazionale: siamo al 9,2%, ovvero 0,5 punti percentuali in più rispetto al 2019 - quando la misura di sostegno al reddito contro la povertà fu introdotta dal governo gialloverde - e 0,7 in più rispetto a un anno fa. E i dati relativi a settembre - appena pubblicati - consolidano il dato, in considerazione del lieve aumento dei percettori di “pensione” (+110) che compensa il leggero calo (-2.014) dei percettori di “reddito” rispetto al mese precedente. È una partita sulla quale il nuovo governo conferma di voler giocare la sua, come ha fatto intendere il premier Giorgia Meloni il 25 ottobre alla Camera, affermando: «Per come è stato pensato e realizzato, Il Reddito di cittadinanza ha rappresentato una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia». Allo studio ci sarebbero diverse soluzioni per limitarne l’estensione, sebbene lo spazio disponibile in manovra sembri per ora esser riservato in larga parte al taglio delle bollette. La spesa complessiva per il solo Rdc a settembre è stata di 57,1 milioni di euro, solo uno in meno rispetto ad agosto ma di gran lunga più ridotta (-10,6%) rispetto allo stesso mese del 2021, ma assai superiore al 2020 quando non oltrepassava i 40,8 milioni di euro e anche al 2019 quando si attestava a 42,1. Attualmente (settembre) ne risultano interessati in tutto 98.592 nuclei familiari, per 225mila persone coinvolte.

I numeri provincia per provincia

Netta è la prevalenza di nuclei percettori nella provincia di Bari (25.441), alla quale seguono per concentrazione quelle di Lecce (18.488), Taranto (17.715), Foggia (16.769), Bat (10.909) e Brindisi con “soli” 9.270 nuclei percettori.

Secondo l’ultima rilevazione, il dato è in calo in tutte le province pugliesi. Aumenta, in compenso, l’importo medio destinato a ciascun percettore di Reddito: 579,22 contro i 576,93. Un pizzico in meno rispetto a quanto in media percepiscono i beneficiari di Rdc in Italia (581,71 euro), in tutto 1 milioni e 38 nuclei familiari per 2,3 milioni di persone coinvolte. In questo caso a guidare la graduatoria è la provincia di Foggia con un Reddito di cittadinanza che pesa in medio 594,30 euro. Segue il Tarantino, che percepisce in medio un Rdc di importo pari a 593,34. Sopra i 590 euro anche i percettori di Foggia. Mentre quelli di Bari (578), Brindisi (559) e Lecce (557) si attestano a un livello più basso. Numeri che rendono un posto nella “top 4” italiana del Reddito ma nell’ambito di un Sud dove il divario economico con il Nord aumenta, facendo schizzare in su l’indice della povertà e dunque anche le richieste di sostegno al Reddito, da parte di giovani e non, sebbene spesso la percezione di Reddito di cittadinanza abbia alimentato le cronache per il distorto uso che sovente se continua a fare. Il Mezzogiorno assorbe il 61,5% degli attuali percettori di Rdc, presenti nella misura del 22,5% al Nord e del 15,9 al Centro. Prima in Italia la Campania con il 20,9%, corrispettivo di 234.784 nuclei per 597.977 persone coinvolte. Dopo il forte incremento registrato da maggio ad agosto, a settembre, come detto, in Puglia i percettori di Rdc sono diminuiti, differentemente dai percettori di Pensione di cittadinanza, attualmente pari 10.005 per 11.666 persone coinvolte e una spesa che a settembre è stata di 2,71 milioni di euro, calcolata sulla base dell’importo medio erogato da Inps, attestatosi a 270,42 euro, contro i 265 di agosto e i 258 di maggio, quando i “pensionati” erano circa 1.262 in meno rispetto a oggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA