Non presenta un documento e l'anziana resta senza la pensione di 600 euro: ecco cosa è successo

L'Inps ha sospeso il pagamento di 600 euro mensili ad una 72enne

Non presenta un documento e l'anziana resta senza la pensione di 600 euro: ecco cosa è successo
Non presenta un documento e l'anziana resta senza la pensione di 600 euro: ecco cosa è successo
di Nazareno DINOI
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Giovedì 21 Dicembre 2023, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 12:47

Natale amaro per una pensionata di Massafra vittima dell'inflessibilità della burocrazia che non guarda in faccia nessuno. Alla donna di 72 anni, pensionata sociale che vive da sola in casa, l'Istituto di previdenza sociale, l'Inps sportello di Taranto, ha sospeso il sussidio mensile a partire da dicembre, tredicesima compresa sulla quale aveva fatto già progetti. Motivo: non aveva presentato la dichiarazione dei redditi (che non possiede se non il sostegno pensionistico), relativi all'anno 2019.

La scoperta è avvenuta nel peggiori dei modi: andando al bancomat della posta trovando sul proprio conto soltanto 7 euro, quelli che erano rimasti dall'ultimo prelievo.

Niente pensione e nemmeno l'attesissima tredicesima. Spaventata e preoccupata perché convinta di essere stata derubata «da qualche stratagemma di quelli che si sentono in giro», la signora è entrata negli uffici delle poste di Massafra denunciando agitatissima la scomparsa dei soldi. Lì gli impiegati, «un po' scocciati», ricorda la protagonista, sono stati costretti ad ascoltarla per dirle semplicemente che l'Inps non le aveva accreditato l'assegno mensile di circa 600 euro oltre alla tredicesima mensilità.

Cosa è successo

Disperata la pensionata si è recata in una sede Caf dove si è scoperto quello che per lei resta una cosa inconcepibile: non aveva denunciato i redditi di quattro anni fa. Un evasore in piena regola, insomma, e per questo punita con il massimo della pena per chi ha un solo introito per campare: la sospensione della pensione, senza appello. In effetti, le è stato spiegato dal sindacato al quale si è rivolta, l'Inps le avrebbe inviato una raccomandata nella quale si chiedeva di provvedere ad inviare la dichiarazione omessa. Così la donna che ha l'abitudine di conservare tutto ciò che riguarda la pensione, è tornata a casa in cerca della lettera che ha trovato tra i documenti importanti. Portava la data del 5 giugno scorso, aperta e richiusa senza averla letta allora, oppure letta distrattamente senza capire l'importanza. L'oggetto era chiarissimo: «Preavviso di sospensione della pensione per mancata comunicazione dei redditi relativi all'anno 2019». Leggendo il resto scopriva il peggio. «La mancata comunicazione di quanto richiesto prevede la sospensione della prestazione pensionistica e, trascorsi ulteriori 120 giorni, la revoca definitiva e il recupero di tutte le somme ricevute nel corso dell'anno in oggetto». I due mesi dall'avviso erano abbondantemente trascorsi e stavano scorrendo anche gli altri quattro prima della temutissima revoca definitiva del vitalizio.

«Quando l'ho finalmente letta mi è venuto un colpo, mi è venuto un attacco di panico perché c'era scritto che me la toglievano del tutto e che avrei dovuto restituire quello che avevo già speso», racconta la 72enne che non si dà pace. «Non ho mai fatto la dichiarazione che mi chiedono, non so nemmeno come si fa, ma poi prosegue la donna -, perché non sono venuti a dirmelo? Io quella lettera seppure l'ho letta quando è arrivata a giugno, non l'avrò capita, mi hanno fatto fare anche la brutta figura di andare a gridare nell'ufficio postale pensando che me li avessero rubati con qualche stratagemma», racconta la pensionata che ora dovrà affrontare senza soldi le feste e chissà quanto tempo ancora. «Dal sindacato mi hanno detto che dovranno passare almeno quattro mesi per riavere ciò che mi spetta e nel frattempo come faccio ad andare avanti? I miei figli mi aiuteranno - dice -, ma io non voglio dipendere da loro e poi avevo già pensato ai regali per i miei nipotini che ci resteranno male», conclude l'anziana rassegnata e delusa da un sistema poco attento alle persone fragili e, in questo caso, davvero crudele.

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