Percettori di reddito di cittadinanza impegnati al servizio delle comunità. In 78 a Lecce sono scesi in campo già in primavera impiegati nei Puc (Progetti utili alla collettività) in qualità di addetti alla manutenzione del verde pubblico e degli immobili. E per le pulizie e a supporto alle attività del settore amministrativo. «Ma sono già attivi altri quattro progetti che coinvolgono associazioni del terzo settore. In questo momento i percettori impegnati nei progetti sono 20» ha fatto sapere nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Lecce, Silvia Miglietta. A Taranto, invece, in 50 si sono dedicati «a fornire supporto ai centri estivi negli asili nido» rende noto l’assessore ai Servizi sociali del Comune ionico Gabriella Ficocelli. E ancora, a Bari 42 percettori per un anno saranno impiegati negli uffici della Procura. E già dal 25 ottobre altri 22 sono operativi sui bus Amtab per verificare il rispetto delle norme anti-Covid da parte dei passeggeri del servizio di trasporto urbano nella città metropolitana. Ma il numero complessivo di beneficiari pronti a scendere in campo per l’attivazione di 30 progetti ammonta a 870 unità. A Brindisi, infine, la delibera di Giunta comunale approvata lo scorso 22 ottobre prevede l’impiego di 250 percettori in quattro progetti destinati alla scuola e alla tutela ambientale ma anche alla cultura e al monitoraggio civico. «Iniziative che entreranno nel vivo a stretto giro» ha fatto sapere nelle scorse ore la delegata ai Servizi sociali, Isabella Lettori.
In Puglia 135mila famiglie beneficiare del reddito ma poche migliaia gli impiegati nei Puc
A conti fatti, dunque, l’esercito di “addetti ai lavori” in tutta la regione ammonta ad alcune migliaia unità.
I sindaci: «Non solo lavori di pubblica utilità ma più formazione»
Eppure su questo fronte si potrebbe fare di più. E a esserne convinto è Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente nazionale di Anci. «Una parte dei sindaci - ha rilevato Decaro in occasione della presentazione del Puc che impegnerà 42 percettori negli uffici della Procura - chiede di focalizzarsi sulla possibilità di far svolgere ai percettori del Reddito di cittadinanza attività di carattere formativo per riattivarsi nel mondo del lavoro: questa secondo noi potrebbe essere una soluzione». Non solo opere al servizio della comunità, dunque. Ma più formazione, secondo il numero uno dei sindaci italiani. «Oggi funziona il sostegno al reddito - ha concluso Decaro - ma ancora la norma che aveva previsto il Reddito di cittadinanza non riesce a dare uno sbocco lavorativo, perché la procedura ancora non si è concretizzata. Credo che il Governo debba fare uno sforzo per accelerare su questo aspetto, magari con una nuova norma di accompagnamento al lavoro” per i percettori del sussidio».