La Puglia, assieme alla Basilicata, è una delle due Regioni del Mezzogiorno che rispetta gli adempimenti previsti dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) in sanità. Lo evidenzia la fondazione Gimbe in un report che prende in considerazione i punteggi dati dalla Cabina di regia del ministero della Salute rispetto al 2021.
La Puglia è tredicesima
«Nel 2021 - scrive Gimbe - il punteggio totale degli adempimenti della Regione ai Livelli essenziali di assistenza, ovvero le prestazioni che il Sistema sanitario nazionale eroga gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket, è di 209,3 (punteggio massimo 300)».
Sono 14 le regioni promosse
Fatta eccezione per Sardegna e Valle d'Aosta che nel 2021 hanno peggiorato le proprie performance, in tutte le altre Regioni dopo lo stress test del 2020, i punteggi Lea sono aumentati, seppur in maniera differente, secondo l'analisi Gimbe. In Basilicata, Liguria, Lombardia e Calabria di oltre 30 punti; nella Provincia Autonoma di Bolzano, Molise, Abruzzo, Campania tra 20 e 30 punti; in Umbria, Toscana, Friuli Venezia Giulia e Marche tra 10 e 19 punti; in Piemonte, Lazio, Provincia Autonoma di Trento, Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto e Puglia di meno di 10 punti.
Come viene attribuito il punteggio
In base al Nuovo sistema di garanzia (Nsg), ricorda Gimbe, tre le aree a cui viene attribuito il punteggio: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. In ogni area le Regioni possono ottenere un punteggio tra 0 e 100 e vengono considerate adempienti se raggiungono almeno 60 punti in tutte le tre aree. Relativamente all'impatto della pandemia sui tre macro-livelli assistenziali, considerando tutto il territorio nazionale, secondo l'analisi della Fondazione Gimbe, nel 2021 si registra un netto miglioramento nell'area della prevenzione (+159 punti) e nell'area ospedaliera (+135 punti); al contrario l'area distrettuale nel 2021 fa rilevare un lieve peggioramento (-16 punti). Il netto miglioramento nell'area della prevenzione, evidenzia infine Cartabellotta «non è sufficiente a colmare il crollo (-263 punti) registrato tra il 2019 e il 2020 sia per gli esigui investimenti in quest'area, sia perché il già scarso personale in forza ai dipartimenti di prevenzione è stato impiegato in prima linea nella campagna vaccinale».