Il presidente Frulli (Fiera del Levante): «Via alla Campionaria, tra tradizione e nuovo spazio al Welfare»

Il presidente Frulli (Fiera del Levante): «Via alla Campionaria, tra tradizione e nuovo spazio al Welfare»
di Adalisa MEI
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Sabato 9 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 21:26

La Campionaria ripartirà dalla storicità e dalla tradizione, dando però grande visibilità al welfare, al terzo settore. Sarà una manifestazione con un palinsesto ricco di eventi, per riuscire a coinvolgere quanta più gente possibile dalla mattina fino a tarda sera. E poi sarà una Fiera che punta all’internazionalizzazione. È Gaetano Frulli, presidente della Nuova Fiera del Levante, a raccontare e descrivere i principali pilastri sui quali si fonda la sua prima Campionaria, in qualità di presidente. La prima volta dopo la scomparsa prematura del suo predecessore Sandro Ambrosi, a cui dedicherà il discorso di apertura di oggi. 


Presidente Frulli, che Campionaria sarà? 
«Sarà un evento che traccia il suo percorso sulla base del claim che ho ereditato dal presidente Ambrosi: “La forza del Levante”. Uno slogan che adesso ho fatto tutto mio. Ho creato una Campionaria da zero e in poco tempo: unirà la tradizione, quindi si fonderà sui pilastri dell’offerta economica quali l’automobile, l’arredamento, l’edilizia, le politiche agricole e la galleria delle nazioni. Ma ho desiderato che soprattutto portasse qualcosa di nuovo, come l’attenzione al welfare. Sarà una fiera che avrà un contenuto ricco di eventi, dalla mattina fino alla sera con ospiti importanti. Saranno presenti artisti del sud e della Puglia: abbiamo voluto accontentare tutti, grandi e bambini, e animare la Fiera ogni giorno fino a mezzanotte. E poi sarà un evento che punta ad un progetto di internazionalizzazione. Questa è la fiera che siamo riusciti a progettare in un mese e mezzo e di cui siamo veramente entusiasti. E siamo riusciti a portare avanti il progetto anche grazie anche al supporto di tutti gli operatori».


Quest’anno avete voluto dare maggiore spazio e visibilità ad un settore, il Welfare.
«Sì, lo consideriamo strategico per il futuro della nostra regione e per la crescita di tutto il territorio. È importante riconoscere e valorizzare lo straordinario lavoro che le associazioni del Terzo settore svolgono quotidianamente per rendere la comunità in cui viviamo più coesa, più giusta, più inclusiva. Terzo settore significa donne e uomini che lavorano per il benessere di tutti noi ed in particolare dei cittadini più fragili. Significa competenze e risorse messe a disposizione della comunità. Ecco perché, in linea con una visione di fiera che guarda a levante, costruisce ponti e unisce, abbiamo fortemente voluto questa collaborazione perché la sinergia tra Terzo settore e mondo no profit può generare nuove occasioni e opportunità strategiche di sviluppo».


Che futuro ha la Fiera del levante, secondo il suo punto di vista? 
«La Fiera ha un futuro importante per due motivi. Stiamo al momento vivendo un periodo che mi piace chiamare di ‘re-start up’: quindi di forte ripresa degli eventi fieristici in tutto il mondo. Lo dicono i dati dell’associazione esposizioni e fiere italiane e lo racconta anche la voglia della gente di ritornare ad incontrarsi per creare tra consumatori e aziende quel rapporto di fiducia che solo in presenza si può toccare con mano. Il futuro poi non può non passare dall’internazionalizzazione.

La Puglia gode di una posizione strategica, al centro del Mediterraneo. La Fiera può davvero diventare lo strumento fondamentale per accogliere relazioni culturali. Possiamo e dobbiamo assolutamente costruire legami importanti con gli altri Paesi del Mediterraneo e portare aziende e culture di quei popoli nella nostra Fiera. E allo stesso tempo noi con la Fiera del Levante proporre la nostra cultura».


È ottimista sul futuro della Fiera?
«Molto. Sono davvero molto ottimista. Stiamo lavorando nella giusta direzione».


La Campionaria rimarrà generalista o si specializzerà in alcuni settori? 
«La Fiera del Levante deve diventare una piattaforma dove organizzare nel corso dell’anno fiere specializzate di settore. La Campionaria è un’altra cosa: deve unire la città e allo stesso tempo dare ai cittadini una offerta economica importante. Rimarrà ferma sulla vendita al dettaglio, a differenza delle specializzate che sono rivolte agli operatori. La Campionaria è unica e deve essere implementata sui settori che più attraggono i consumatori. E su questo dobbiamo specializzarci».


È emozionato per l’inaugurazione di oggi? 
«Sono davvero molto emozionato e non nascondo di avere anche un po’ di paura. Ma ci sta. E questi miei sentimenti nascono da due motivi principali. Parteciperò in prima persona ad un evento importante e molto visibile. Farlo poi come successore della persona che mi ha formato professionalmente in questo mondo è veramente complicato. Ma sono sicuro ce la faremo nel migliore dei modi».


Il suo discorso di oggi sarà quindi dedicato a Sandro Ambrosi? 
«Certamente sì».
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