Diaspora di laureati e talenti: dal Sud la fuga di 40mila giovani ogni anno. I dati Svimez

Diaspora di laureati e talenti: dal Sud la fuga di 40mila giovani ogni anno. I dati Svimez
di Nando SANTONASTASO
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Domenica 11 Giugno 2023, 05:00

Il paradosso è tanto evidente quanto angosciante. L’occupazione sta tornando a crescere anche al Sud, sotto la spinta di turismo e costruzioni soprattutto, ma l’emigrazione qualificata non si riduce. «Trattenere i 40mila laureati che ogni anno se ne vanno dal Sud dovrebbe essere l’obiettivo centrale delle politiche di sviluppo perché, ognuno di quelli, è un pezzo di Pil che se ne va», dice a “Trani in Onda, la Festa di Radio 3” il direttore della Svimez Luca Bianchi. E aggiunge: «Ma in realtà se questo non accade è perché la qualità del lavoro e le retribuzioni sono troppo basse, circa il 20% inferiori al resto d’Italia». 

I fattori di crisi

Se si considerano gli effetti della denatalità, lo scenario diventa a dir poco buio. I giovani calano demograficamente sempre di più nel Mezzogiorno e chi può continua a cercare lavoro e retribuzioni adeguate altrove. Dove? Soprattutto al Nord, come evidenziato dall’ultimo Rapporto Istat sulle migrazioni nel Paese: «Il Centro-Nord “recupera” le perdite accumulate nel decennio 2012-2021 con gli studenti in arrivo dal Mezzogiorno. Negli ultimi 10 anni, il Nord guadagna oltre 116mila nuove giovani risorse provenienti dal Sud e dalle isole, il Centro quasi 13mila. Nel complesso, le uscite dal Mezzogiorno verso l’estero e le altre regioni d’Italia determinano una perdita di circa 150mila giovani laureati».
L’allarme non è nuovo ma a quanto pare non si intravedono tendenze opposte, ad esempio sul fronte dei rientri nei luoghi di provenienza.

Dice Bianchi: «Il lavoro è centrale ma c’è un tema di servizi da sottolineare. I giovani che fanno pochi figli al Sud e se ne vanno molto probabilmente emigrano perché meno del 20 per cento dei bambini di età compresa tra 0 e 3 anni ha un asilo nido, o perché appena un terzo dei bambini che frequenta la scuola elementare ha il tempo pieno. Il Sud oggi sta vivendo una fase ricca di nuove opportunità determinate da una nuova globalizzazione con filiere più corte e dalle transizioni digitale ed ambientale. La capacità di trattenere i laureati è dunque ancor più decisiva per cogliere appieno queste nuove opportunità e rimettere in gioco il potenziale del Mezzogiorno».

Oltre tutto, c’è anche un problema di competitività delle Regioni del Nord perché è vero che gli arrivi da Sud compensano numericamente la fuga, tuttavia resta il fatto che tutte le Regioni del Nord hanno un saldo dei giovani laureati verso l’estero negativo. L’Istat ricorda che sempre nel decennio 2012-2021 è espatriato dall’Italia oltre un milione di residenti di cui circa un quarto in possesso della laurea, in buona parte settentrionali. I numeri dicono che sono circa 337mila i giovani espatriati di 25-34 anni, di cui almeno 120mila già laureati. Al contrario, i rimpatri dei giovani della stessa fascia d’età – incoraggiati da un’apposita legge, specie per i laureati - sono circa 94mila nell’intero periodo e di essi meno della metà (41mila) in possesso della laurea. Tra rimpatri ed espatriati il saldo insomma è costantemente negativo, al punto che la perdita complessiva dell’Italia per l’intero periodo è di oltre 79mila giovani laureati.

Il nuovo allarme lanciato dalla Svimez non dimentica ovviamente il tema più generale della diaspora di capitale umano. Dal 1995, ricorda l’Associazione presieduta da Adriano Giannola, sono oltre 1,5 milioni i giovani che hanno lasciato il Mezzogiorno per cercare nuove opportunità lavorative soprattutto, come detto, nelle regioni settentrionali. La conseguenza diretta è stata la frenata del Pil e soprattutto la continua erosione dell’occupazione che ancora oggi resta distante almeno 20 punti da quella del Nord. E questa peraltro è solo la media: se si analizza la condizione dell’occupazione giovanile o delle donne lo scenario peggiora, come ormai è noto a tutti. Non è un caso che la stragrande maggioranza dei Neet, i giovani under 30 che non studiano e non cercano un lavoro, abita proprio qui.

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