Green pass, obbligo per discoteche e ristoranti al chiuso. E con due dosi di vaccino

Green pass, obbligo per discoteche e ristoranti al chiuso. E con due dosi di vaccino
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Lunedì 19 Luglio 2021, 05:00

Obbligo di green pass per discoteche e ristoranti al chiuso. Salvo sterzate e nuovi cambi di rotta, il governo dovrebbe aver chiuso l’accordo per varare il decreto che rende obbligatorio il green pass per questo tipo di attività. Ma non si annuncia facile varare in settimana il nuovo decreto anti-Covid con un green pass allargato e più stringente: i principali partner della maggioranza hanno visioni distanti su vaccini e utilizzo del certificato verde. In un panorama che vede i contagi e il tasso di positività crescere con la variante Delta del coronavirus, anche se le terapie intensive e i reparti ordinari non preoccupano.

Stadi, piscine e palestre: ecco dove servirà  il certificato

Le riunioni del Comitato tecnico scientifico (Cts) e poi della cabina di regia con il presidente del Consiglio Mario Draghi (che non dovrebbe essere convocata domani) sono precedute dalle polemiche della Lega di Matteo Salvini, che nega di essere no vax, ricorda i genitori vaccinati, ma poi evoca il figlio 18enne: «Mi rifiuto di vedere qualcuno che lo insegue con un tampone o una siringa.

Prudenti sì, terrorizzati no». E sul green pass dice: «Leggevo di multe di 400 euro se uno deve farlo per andare a prendere il caffè in piazza». In questo clima trovare la via all’italiana evocata dal ministro di Forza Italia Mariastella Gelmini richiederà la mediazione e il decisionismo del premier. Il green pass allargato - con il ciclo completo di vaccinazione e non più con una sola dose - dovrebbe entrare in vigore tra fine luglio e inizio agosto anche per evitare cambi di colore delle Regioni e mantenere l’Italia bianca almeno fino a metà mese. Il certificato per immunizzati, guariti dal Covid o “tamponati” negativi entro le 48 ore dovrebbe essere obbligatorio anche per i ristoranti al chiuso e per le discoteche. Scontato che venga richiesto per stadi, piscine, palestre, concerti e tutte le attività collettive.

Bar e ristoranti all'aperto: ipotesi di restrizioni graduali e multe sino a 400 euro

Ancora da definire, invece, la strategia per bar e attività di ristorazione all'aperto. Non è escluso che l’Esecutivo del premier Mario Draghi, inoltre, punti al sistema della gradualità prevedendo misure estensive soltanto nelle regioni fuori dalla zona bianca. Ma si annunciano già multe per chi non controllerà il possesso del certificato: cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro di multa per i clienti sprovvisti di certificazione verde. Sanzione ridotta a 260 se la contravvenzione viene pagata entro il quinto giorno. La decisione del governo è attesa nei prossimi giorni, dopo la convocazione della Cabina di regia attesa per domani. I nuovi parametri di rischio per le Regioni e la proroga dello stato d’emergenza dovrebbero incontrare meno ostacoli, secondo le previsioni. In attesa del nuovo decreto in Puglia il comparto del turismo e della ristorazione sono già in fibrillazione. «Se dovesse essere introdotto l’obbligo del green pass per gli albergatori e le strutture ricettive sarà un problema - riflettono gli operatori turistici - Non è ancora chiaro a chi spetteranno eventuali controlli e anche se fossero in carico ai gestori delle strutture il Qr non è di facile lettura. A ciò si aggiunga il fatto che la maggior parte dei giovani non è ancora vaccinata e anche all’interno delle stesse famiglie potrebbero esserci differenze tra chi ha completato il ciclo vaccinale e chi, magari, ha ricevuto solo la prima dose. Così rischiamo lo stallo». 
Intanto la pandemia fa segnare un altro giorno oltre i 3.200 casi, con un tasso di positività che a fronte dell’usuale crollo dei test del sabato sale fino all’1,9%. I pazienti in terapia intensiva tornano a calare e quelli nei reparti ordinari salgono di 25, non un dato impressionante. Le vittime sono solo 3, ai livelli tra i più bassi dell’anno.
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