Puglia, riaprono le discoteche. I gestori: «Sul Covid regole vecchie, così ci danneggiano ancora». Ecco come funzionerà in pista

Puglia, riaprono le discoteche. I gestori: «Sul Covid regole vecchie, così ci danneggiano ancora». Ecco come funzionerà in pista
di Francesco DE PASCALIS
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Venerdì 11 Febbraio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:49

Si riaccendono le luci e rigirano i dischi delle discoteche italiane e pugliesi. Da oggi, dopo uno stop durato più di due anni (con brevi intervalli nell’estate del 2020 e lo scorso autunno), riaprono club e locali da ballo. Ma quel che resta di un comparto, quello del divertimento, che in Italia è capace di fatturare oltre due miliardi di euro l’anno, di cui circa 50 milioni prodotti dalle circa 200 discoteche della nostra Puglia, potrebbero essere solo macerie. Numeri che fanno riflettere sulla portata che la crisi pandemica, è stata capace di generare al settore del divertimento. I dati emergono con chiarezza dalla voce degli addetti ai lavori, che senza mezzi termini, sottolineano lo stato di crisi generale.

Le voci degli imprenditori


«Finalmente si riapre – afferma Maurizio Pasca, salentino doc, e presidente del Sindacato Italiano Locali da Ballo-Silb -, in questi due anni davvero difficili e complicati abbiamo cercato di superare tutte le avversità giornaliere, e lo abbiamo fatto con tutti i mezzi a nostra disposizione.

Riapriamo con le regole vecchie, quando si era in piena pandemia, mentre per molti locali non è così. Per un’effettiva ripresa bisognerebbe allentare ulteriormente». Poi l’auspicio finale di Pasca. «Credo che da domani non si debba più chiudere, anche perché il nostro è di fatto un settore completamente collassato, con molte aziende che non riapriranno più, e con pochi imprenditori sopravvissuti che faranno molta fatica a mantenersi. Voglio mandare un messaggio ai colleghi: quello di credere nelle aziende e di cercare di lavorare bene nel rispetto delle regole come abbiamo sempre fatto. Un messaggio forte e chiaro, che va veicolato all’esterno, e che sia capace di andare aldilà dei pregiudizi ideologici che purtroppo esistono nei nostri confronti. Noi siamo imprenditori seri e preparati ed i club, è bene che si sappia, sono luoghi sicuri ed in grado di gestire il divertimento in totale sicurezza, cosa che invece non è stata fatta in questi due anni nei confronti di chi ha svolto abusivamente e in luoghi totalmente improvvisati e non controllati il nostro lavoro».


Pronti alla riapertura si sono detti i principali gestori ed organizzatori di eventi della Puglia, e tra questi Pierpaolo Paradiso, tra i responsabili dell’agenzia “Musica e Parole” ed amministratore della nota discoteca estiva salentina Praja di Gallipoli, e gestore di altri locali pugliesi a Maglie e Castellaneta. «Riapriamo le discoteche sabato nella speranza di poter recuperare quello che abbiamo perso nei mesi clou dell’inverno, ma sia chiaro che febbraio non è dicembre o la settimana di ferragosto. Certo – afferma Paradiso - si potrà tornare a ballare nei locali, ma più che festeggiare temo che saremo costretti, al momento, a contare i danni subiti. In inverno a dicembre è saltata la parte più rilevante per il nostro mercato, con le serate di Natale, Capodanno ed Epifania che costituiscono il 70% del fatturato invernale. Tutto senza avere aiuti, ammortizzatori sociali, con i locali chiusi e gli stipendi da pagare. Un bagno di sangue con perdite pari ad almeno un milione e mezzo di euro». L’enigma è sul come si riaprirà. I prezzi d’ingresso non dovrebbero subire grossi aumenti per incentivare gli ingressi, anche perché la capienza sarà ridotta. In pista si potrà ballare senza mascherine, che invece si dovranno indossare per muoversi all’interno della discoteca. «Ci proviamo - conclude Paradiso - ripartiamo sabato (domani, ndr), sarà la discoteca “Industrie musicali” di Maglie, la prima del nostro gruppo ad aprire i battenti con una serata reggaeton, poi nel weekend successivo il “Cromie” di Castellaneta ed a giugno il Praja a Gallipoli. Speriamo bene».

La provincia di Bari


Anche nel Barese ci si prepara alla riapertura, se non già questo wekend, di sicuro nei prossimi. A confermarlo è la direzione artistica di uno dei club storici e più frequentati, il Demodè di Modugno. «Siamo al lavoro per la riapertura che prevediamo possa avvenire tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo. Vogliamo ripartire per bene e abbiamo in programma eventi e concerti che ci auguriamo si svolgano ininterrottamente fino a maggio e giugno». Il “Divinae Follie” di Bisceglie riaprirà invece i battenti il 23 febbraio.
Nel segno della ripartenza definitiva e della speranza di mettere alle spalle questi mesi difficili il commento di Vincent De Robertis, noto organizzatore di eventi e gestore del Guendalina di Santa Cesarea terme. «Il nostro comparto ormai è in ginocchio – afferma – al pari di tanti altri comparti collegati. Speriamo di aprire con pochissime restrizioni tra 10-15 giorni fino alla fine della stagione invernale tanto nei club al chiuso quanto poi in estate in quelli all’aperto, e di farlo senza più dover subire blocchi. Stiamo aspettando la stagione estiva più lunga della nostra vita – conclude – quella che va dal primo maggio a fine settembre e per questo stiamo programmando qualcosa di importante, ma preferiamo non sbilanciarci in attese di conferme da parte dello Stato».

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