Addio alla mascherina all'aperto: verso la fine dell'allerta sanitaria

Addio alla mascherina all'aperto: verso la fine dell'allerta sanitaria
di Andrea TAFURO
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 07:23

Via la mascherina e dritti verso la fine dell'emergenza sanitaria da coronavirus con la road map dei prossimi 50 giorni scandita dal Governo Draghi. La curva dei contagi in Puglia, come in Italia, inizia a scendere. E anche la pressione sugli ospedali sta calando, con un migliaio di ricoverati in meno nei reparti ordinari e un centinaio fuori dalle terapie intensive registrati negli ultimi sette giorni su scala nazionale. I segnali sulla frenata della pandemia sembrano essere chiari.
Si partirà quindi domani con l'eliminazione dell'obbligo della mascherina all'aperto. Poi nuovi step, con l'eliminazione graduale delle altre restrizioni.

Le tappe delle prossime settimane

Fine emergenza a fine marzo

Ma il vero spartiacque è il 31 marzo prossimo con la fine dell'emergenza sanitaria, quando, secondo le previsioni, le persone che avranno ricevuto la terza dose saranno più del 90% della popolazione italiana.

Un fronte, questo, che vede la Puglia fra le prime regioni del Paese per copertura vaccinale.

Via il sistema a colori

Con le ultime misure governative è già stato abbandonato il sistema della divisione per colori delle Regioni, con le chiusure e i divieti validi solo per i non vaccinati in tutte le fasce, anche in zona rossa. Da domani quindi, secondo quanto disposto dall'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, le mascherine non saranno più obbligatorie all'aperto in tutte le regioni d'Italia. Tuttavia i dispositivi di sicurezza delle vie respiratorie saranno ancora necessari nelle aree a rischio assembramenti, su treni, aerei, navi e su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale e allo stadio, dove almeno per il momento dovrebbe restare in vigore l'utilizzo delle Ffp2.

Concerti e feste: al via dal 14

Per San Valentino e il weekend riaprono anche le discoteche e le sale da ballo, con capienza al 50% al chiuso e al 75% all'aperto. Si potranno inoltre organizzare concerti e feste, sempre all'aperto. Dal 15 febbraio invece per i lavoratori pubblici e privati, compresi quelli in ambito giudiziario e magistrati, se hanno compiuto 50 anni, dovranno mostrare il super green pass per accedere ai luoghi di lavoro, pena la sospensione dello stipendio e una multa da 600 a 1.500 euro.
Da martedì 18 febbraio al primo marzo è in programma l'aumento al 75% della capienza degli stadi e al 50% quella dei palazzetti dello sport, portando al 100% cinema e teatri. Attualmente la capienza all'aperto è del 50% dopo due turni giocati a gennaio con l'auto limitazione della Lega calcio a 5mila posti. Il 28 febbraio invece, scade l'offerta gratuita di test per gli studenti delle scuole medie e di quelle superiori in autosorveglianza. Dovrebbe essere prorogata di un altro mese. Il tempo necessario per mandare in soffitta le restrizioni per chi ha avuto contatti stretti con un positivo.
Una corsa a tappe verso la normalità in cui marzo sarà il mese decisivo. Nella prima decade del mese prossimo le tabelle degli esperti consegnate a Speranza e al presidente del Consiglio Mario Draghi prevedono che i contagi scendano sotto quota 10mila al giorno. In questo caso il governo si prepara a ridurre da 7 a 5 giorni la quarantena per i positivi asintomatici che abbiano ricevuto la terza dose di vaccino. Il 31 marzo invece scadrà lo stato d'emergenza e il governo non sembra intenzionato a prorogarlo ulteriormente. Quindi il primo aprile potrebbe diventare la data d'uscita dall'emergenza sanitaria a distanza di due anni e del ritorno alla libertà di uscire, andare a scuola e al lavoro anche per chi è positivo ma senza sintomi, a patto di aver ricevuto la dose booster. Rimarrebbe solo l'autosorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine Ffp2.
Sul fronte del lavoro per fare smart-working si dovrebbe tornare agli accordi individuali tra datori di lavoro e lavoratori. Mentre, venuta meno la gestione pandemica, il comitato tecnico scientifico e la gestione commissariale dovrebbero essere messi da parte, a vantaggio di una gestione ordinaria della situazione, che porterebbe al rafforzamento del ruolo delle Regioni nel contrasto all'epidemia. Il 31 marzo, salvo cambi di programma se il numero dei contagi non sarà sceso sotto i 1000 giornalieri, scadrà anche l'obbligo di indossare le mascherine al chiuso. Infine, il Green Pass: la certificazione Covid dovrebbe essere l'ultimo strumento ad essere abbandonato. L'indirizzo, sostenuto dal coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, è mantenere in piedi l'impianto normativo attuale e non sottovalutare questa nuova fase dell'epidemia. Tuttavia, l'Esecutivo valuta più ipotesi. Dalla possibilità di togliere l'obbligo di Pass rafforzato per la consumazione al banco dei bar, all'ipotesi di una sospensione estiva, dal 21 giugno al 21 settembre, ovviamente nel caso in cui il quadro epidemiologico dia sufficienti garanzie.
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