Nuovo green pass, il turismo pugliese trema: «Con restrizioni e multe si rischia il collasso»

Nuovo green pass, il turismo pugliese trema: «Con restrizioni e multe si rischia il collasso»
di Paola COLACI
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Domenica 18 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 08:02

Aumentano i contagi tra i giovani mentre due milioni e mezzo di italiani tra gli over 60 sono ancora senza vaccino. La variante Delta corre in tutte le regioni, Puglia compresa. E con i parametri attuali alcune regioni rischiano la zona gialla. Ecco perché il governo ora punta ad accelerare sull’utilizzo del green pass, la applicazione dovrebbe essere introdotta tuttavia a tappe. Due gli obiettivi: scongiurare nuove chiusure di fronte all’impennata dell’epidemia e spingere, appunto, le vaccinazioni tra i giovani e tra le fasce a rischio. Ma il mondo del turismo e della ristorazione pugliese tremano. Associazioni di categoria, albergatori e ristoratori temono che l’introduzione del certificato obbligatorio per viaggiare anche in Italia o per cenare al ristorante possa assestare un duro colpo a settori che dopo un anno di chiusure e limitazioni, sono riusciti a ripartire. Ma tant’è.

Le ipotesi del governo: obbligo graduale e pass al ristorante fuori dalle zone bianche

La prossima settimana sarà decisiva: attraverso il nuovo “decreto emergenza” saranno introdotte infatti nuove regole. A partire dal rilascio del green pass solo a ciclo vaccinale completato, in linea con l’Ue. Ma resta in piedi l’ipotesi di un passpartourt alla francese sul modello di quello introdotto dal presidente Emmanuel Macron, che includa oltre ad aerei, treni ed eventi, anche palestre e piscine. E persino bar e ristornanti. A partire proprio da quelli al chiuso. Ma sul punto da giorni ormai è scontro politico aperto tra i “rigoristi” alla Macron e chi puntano a un’estensione limitata o minima dell’applicazione del codice Qr. Divisioni che l’Esecutivo del premier Mario Draghi punta a superare applicando il sistema della gradualità prevedendo misure estensive - e quindi anche bar e ristoranti - soltanto nelle regioni fuori dalla zona bianca. E annunciando multe per chi non controllerà il possesso del certificato: cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro di multa per i clienti sprovvisti di certificazione verde.

Sanzione ridotta a 260 se la contravvenzione viene pagata entro il quinto giorno. La decisione del governo è attesa tra domani e martedì, dopo la convocazione della Cabina di regia.

Albergatori e ristoratori pugliesi sul piede di guerra: «Con restrizioni e multe rischiamo lo stop»

In attesa del nuovo decreto in Puglia il comparto del turismo e della ristorazione sono già in fibrillazione. Anche se tra gli stessi operatori di settore le divergenze di pensiero non mancano. «Se dovesse essere introdotto l’obbligo del green pass per gli albergatori e le strutture ricettive sarà un problema - riflette Raffaele De Santis, presidente di Federalberghi Confcommercio Lecce - Non è ancora chiaro a chi spetteranno eventuali controlli e anche se fossero in carico ai gestori delle strutture il Qr non è di facile lettura. A ciò si aggiunga il fatto che la maggior parte dei giovani non è ancora vaccinate e anche all’interno delle stesse famiglie potrebbero esserci differenze tra chi ha completato il ciclo vaccinale e chi, magari, ha ricevuto solo la prima dose. Così rischiamo lo stallo». Perplessità espresse anche dal presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis: «Se il green pass dovesse servire per la riapertura delle discoteche sono più che favorevole - precisa - Si tratta di un settore davvero troppo svantaggiato. In relazione alle altre attività, pur essendo fermamente convinto nella necessità della vaccinazione, non condivido regole tanto stringenti. Misure che rischiano di affossare interi comparti produttivi». Per Francesca Intermite, presidente di CasaImpresa Taranto: «Questa richiesta ritengo sia un abuso e una violazione della privacy nei confronti degli avventori, assolutamente fuori luogo». La pensa diversamente, invece, Angelo Matacchiera, titolare del ristorante “La Paranza” di Taranto. «Se il green pass serve per continuare a lavorare e scongiurare nuove chiusure ben venga - ragiona - Se è vero che andiamo incontro a un nuovo aumento di contagi, non conviene organizzarsi per evitare nuove chiusure? Non si può sempre fossilizzarsi sulle polemiche».
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