Guerra in Forza Italia, due consiglieri chiedono le dimissioni del capogruppo Mazzotta/Le due fazioni in Regione

Forza Italia si spacca in Puglia, due consiglieri chiedono le dimissioni del capogruppo Mazzotta
Forza Italia si spacca in Puglia, due consiglieri chiedono le dimissioni del capogruppo Mazzotta
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 17:28

Scintille nel gruppo di Forza Italia dopo la scelta del consigliere segretario del Consiglio regionale della Regione Puglia. Il partito avrebbe dovuto indicare un proprio nome per sostituire Giandiego Gatta, eletto in parlamento. Un nome che non è mai arrivato, perché il capogruppo Paride Mazzotta non lo ha espresso lasciando allo stesso Consiglio la decisione. A spuntarla poi è stato Napoleone Cera con 23 voti, lasciando dietro il suo collega di partito Paolo Dell'Erba, che ha preso 12 voti. 

I due consiglieri chiedono le dimissioni di Mazzotta

Ora i consiglieri regionali di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia e Paolo Dell'Erba, chiedono a gran voce le dimissioni di Mazzotta, che aveva chiesto di commissariare il partito in Puglia «per le ingerenze del coordinatore Mauro D'Attis». «Chiediamo le dimissioni del capogruppo di Forza Italia, Paride Mazzotta, perché è evidente che non rappresenti più tutto il nostro gruppo consiliare - hanno detto i consiglieri azzurri - Non solo: Mazzotta e Cera hanno chiesto il soccorso di Emiliano, prendendo i voti del centrosinistra determinanti per Cera che, diversamente, non sarebbe stato eletto segretario d'aula. A questi inciuci Forza Italia è sempre stata allergica e mai avremmo pensato che qualcuno cedesse all'opa di Emiliano per conquistare un posto nell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale». 

Le due fazioni 

La spaccatura di Forza Italia in Puglia si è fatta più insistente dopo la morte di Silvio Berlusconi, momento in cui si sono rafforzate le due correnti principali, quella legata al coordinatore Antonio Tajani e quella invece che si rivede nella senatrice Licia Ronzulli. «Cera sedeva nella coalizione di Emiliano la scorsa legislatura e, quindi, la coerenza è un valore che ricorda a singhiozzo. Il partito ha ritenuto, giustamente, di proporre la candidatura di Dell'Erba perché quando il gruppo rimase orfano del presidente, lui rinunciò alla stessa carica per entrare in Forza Italia - hanno aggiunto Di Cuia e Dell'Erba - La verità è che il viceministro Sisto ha irrorato, scavalcando il coordinatore regionale D'Attis, la candidatura di Cera, strumentale a creare lo scontro e poi la spaccatura»

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