Fontana (Confindustria Puglia): «Prezzi alti? Ci vogliono servizi più adeguati»

Fontana (Confindustria Puglia): «Prezzi alti? Ci vogliono servizi più adeguati»
di Rita DE BERNART
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Domenica 6 Agosto 2023, 05:00
I turisti volano verso mete più economiche? L’equazione che lega al caro prezzi il calo di presenze in Puglia, registrato da molti operatori nei due mesi appena trascorsi, non è di così immediata soluzione. Non si tratta solo di una relazione inversamente proporzionale: va affrontata analizzando più in profondità una serie di variabili. Al netto delle statistiche e della sommatoria che mette insieme i dati complessivi regionali a partire dal primo trimestre dell’anno, i numeri gestionali di tante strutture turistiche, in particolare nelle località prettamente balneari, evidenziano posti letto invenduti, fino a picchi del 40% in meno. In gioco c’è certamente l’inflazione che ha eroso il salvadanaio dei connazionali ed un meteo poco lusinghiero ma «per quanto riguarda il territorio regionale, a determinare una flessione di arrivi in alcune aree e località è soprattutto l’abusivismo degli affitti ai fini turistici. Un fenomeno che toglie spazio alle imprese che lavorano rispettando le norme e pagando le tasse e disperde, di fatto, le presenze, attraverso una concorrenza sleale». È questa in sintesi l’analisi del presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana che individua nel sommerso la principale causa di ciò che molte attività stanno denunciando. Stessa convinzione per quanto riguarda il caro estate: «Ben vengano tariffe più alte – dice – se commisurate al servizio e destinate al target del lusso ma ciò che occorre combattere è lo sciacallaggio dei prezzi con i rincari ingiustificati». 
Presidente Fontana, numeri alla mano, sono sempre di più gli imprenditori del segmento ricettivo medio e medio alto ad evidenziare una flessione nei flussi turistici in questi due mesi appena trascorsi. Che riscontri avete? 
«Bisogna fare attenzione quando si parla di numeri, per analizzarli davvero a fondo occorre farlo a bocce ferme, attendere quando si saranno cristallizzati e sono convinto che a fine anno, tutto sommato, avremo come sempre buoni risultati soprattutto per quanto riguarda la destagionalizzazione. Nei mesi di bassa stagione abbiamo avuto ottima affluenza di turisti dall’estero in particolare. E non è un dato trascurabile, vuol dire che stiamo crescendo e che c’è un buon lavoro a monte. Poi ci si chiede: si poteva e si può fare di più? Certamente, si deve sempre migliorare ma occorre ricordare da dove siamo partiti vent’anni fa. Ora invece siamo una destinazione conosciuta e apprezzata: dal punto di vista immobiliare ad esempio siamo la prima regione per vendita di immobili acquistati da cittadini stranieri. Vuol dire che c’è stata una buona politica da parte della Regione in termini di promozione». 
Resta però l’evidenza: l’offerta turistica pugliese è in prevalenza balneare, la maggior parte delle aziende turistiche sono impegnate in questo segmento e vendono la vacanza al mare. E sono proprio queste imprese a soffrire. 
«Una piccola premessa: ormai anche molte di queste aziende stanno diversificando, costruendo così l’opportunità di lavorare anche con altri prodotti. E penso alle spiagge che non offrono più solo ombrellone e lettino ma fanno ristorazione o anche musica, eventi, cerimonie, matrimoni. Questa è una buona strada per abbracciare un ventaglio più ampio di clientela. Lo stesso vale per molte attività ricettive che si propongono con servizi e prodotti differenti anche in bassa stagione. Il problema tuttavia c’è; se in alcune strutture ricettive, in specifiche aree, c’è meno affluenza di persone è perché esiste una grossa piaga di fondo: l’abusivismo. Tutta l’offerta sommersa di affitti in nero è un danno incredibile per l’economia. L’Ente regionale, insieme agli enti locali e alle Autorità competenti, devono fare fronte comune per porre un argine a certi comportamenti. Servono controlli a tappeto, è l’unico modo per stranare e far comprendere che le tasse devono essere pagate e che non si deve mettere in campo una concorrenza sleale. L’albergo a tre stelle che lavora in regola e paga tasse e personale non potrà mai competere con chi lavora in nero. Attraverso le opportune verifiche e relativi provvedimenti far capire che sono tutti colpevoli: chi affitta senza regole e anche chi accetta certe condizioni danneggiando il territorio».
Crede che la questione dei prezzi e del caro vacanza in Puglia sia legata a questo fenomeno o è più generale? 
«Non sono spaventato dal lusso: a Bari ce ne vorrebbero molti di più di alberghi a 5 stelle, tanto per fare un esempio, perché la richiesta da parte di persone con alta capacità di spesa c’è. magari si riuscisse ad avere tante di queste attività che attraggono anche investitori e creano un indotto importante. L’errore da non commettere, al contrario, è quello di alzare le tariffe e i prezzi dei prodotti senza alzare il livello del servizio e di ciò che si offre. Dal bar alla spiaggia, dal ristorante all’albergo. Il lavoro va fatto su questa speculazione: questa è la vera strategia sbagliata che allontana il cliente». 
Non solo lusso, dunque. 
«Ben vengano i servizi ad alto costo ma bisogna mantenere tutte le tipologie; per ogni target dare la qualità commisurata a ciò che l’ospite paga. Non essere predatori e pensare ancora che il turista debba essere spennato. Anche il prodotto più popolare va tutelato, mantenendo però sempre buoni standard qualitativi con una giusta spesa. Altrimenti si perde la la competitività. La stessa Albania di cui si parla tanto, ha fatto passi da gigante e offre oggi ad un prezzo accessibile un buon prodotto. Noi abbiamo tante risorse che possono fare la differenza. Su queste la Regione deve continuare il grande lavoro già iniziato». 
A proposito di Regione, sono stati commessi errori? Che ruolo ha rispetto a queste problematiche?
«Tanto è stato fatto, l’assessore al Turismo, con Pugliapromozione stanno facendo un buon lavoro, devono continuare a promuovere il territorio con i grandi eventi e con iniziative di successo come Apulia Film Commission che hanno permesso di raggiungere una grande popolarità e agganciare tanti nuovi ospiti. E poi controlli, controlli, controlli».
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